Dimissioni eccellenti segnano la fine di Morsi?

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La notizia l’ha data poco fa uno dei principali network satellitari panarabi: tutti e 17 i consiglieri del presidente egiziano, l’islamista Morsi, si sono dimessi dopo la notizia della morte di due manifestanti al Cairo, uccisi in piazza dalla polizia. La fala si è aperta con le dimissioni di tre di loro, poi gli altri hanno seguito il loro esempio. La Fratellanza Musulmana ha capito che sta facendo la stessa scelta scelta di Mubarak,e la notizia delle dimissioni dei consiglieri del presidente lo conferma.

Il punto politico è semplice: i Fratelli Musulmani hanno sbagliato tutto, puntando soltanto su sé stessi e sulla loro forza, sul loro indiscutibile radicamento popolare. Ma non si può andare contro l’esercito, contro il vecchio apparato di Mubarak, contro il movimento di piazza Tahrir, contro i copti, e un po’ anche contro i salafiti. Bisogna avere degli alleati e l’alleato obbligato era il movimento di piazza Tharir, al quale sarbebero seguiti ovviamente i copti.

La primavera così conferma tutta la sua forza impetuosa: chi ha avuto il coraggio di ribellarsi a Mubarak e ai suoi apparti repressivi, non si ferma certo davanti a Morsi, se questi sceglie la via dei poteri speciali. Per il presidente questo rischia di essere davvero l’inizio di una precocissima fine.

da Il Mondo di Annibale


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