Riceviamo e di seguito pubblichiamo da parte della redazione di Ristretti orizzonti
Non servono gli appelli a Marco Pannella a cessare lo sciopero della fame e della sete. Anche noi di Ristretti Orizzonti ci associamo a quanto ha detto oggi Emma Bonino: “Gli appelli non servono a nulla. E non è di questo che lui vuole che noi parliamo. La sete di Marco è sete di giustizia e sete di legalità”.
BISOGNA ascoltare Marco Pannella: se qualcuno conoscesse davvero la disperazione delle galere e avesse il coraggio di ascoltare chi da anni si batte per riportare a condizioni di legalità il sistema penitenziario italiano, forse finalmente non si parlerebbe sempre di “emergenza carceri”, ma si affronterebbero i temi della giustizia e dell’esecuzione della pena come temi forti, importanti, strategici per tutto il Paese.
BISOGNA ripartire dalla Costituzione, per ripensare le pene e limitare l’uso del carcere alle persone che rappresentano un pericolo reale per la società.
BISOGNA ripartire da una corretta informazione rispetto ai temi della giustizia e della pena. Finché il “bisogno di sicurezza” della popolazione viene alimentato per conquistare voti, finché la realtà del sistema penale viene nascosta o peggio falsificata, l’opinione pubblica continuerà a chiedere di lasciare i detenuti a marcire nelle celle.
BISOGNA ripartire da dati certi sull’indulto del 2006, che non ha affatto prodotto i risultati disastrosi di cui hanno parlato i media, anzi, in 6 anni è tornato in carcere poco più del 30% dei detenuti indultati, mentre la percentuale di recidivi tra chi esce a fine pena, senza nessun beneficio, è del 70%. Quindi, invece di dire “chiudeteli in cella e buttate la chiave”, se si vuole davvero vivere in una società più sicura, bisogna tirare fuori le persone e costruire per loro delle opportunità di reinserimento vere.
BISOGNA ripartire da un’amnistia, primo passo, urgente e necessario, per riportare le carceri nel rispetto della Costituzione, un passo “impopolare” perché la maggior parte delle forze politiche ha voluto e vuole che lo sia, orientando in tal senso l’opinione pubblica attraverso un’informazione spesso parziale e distorta.
Non solo i detenuti e gli operatori penitenziari, ma l’intera popolazione ha bisogno di una nuova stagione, di legalità, chiarezza, diritti certi: Marco Pannella va ascoltato perché le carceri le conosce, i problemi della Giustizia li ha al centro della sua azione politica da sempre, e non ha paura di fare scelte poco popolari, ma utili a creare una società più sicura con una giustizia più mite e più giusta.