Un libro per diventare sociologo

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In tempi di concorsi per TFA e per le nuove cattedre d’insegnamento, ritornano particolarmente utili anche i manuali di Apogeo (www.apogeonline.com) che, da tempo, ha diversificato la sua offerta editoriale puntando anche su altre discipline, oltre a quelle legate agli sviluppi delle tecnologie informatiche e comunicative. Sempre più ricco ed articolato è, infatti, il settore umanistico in cui si possono ritrovare degli ottimi manuali di sociologia generale, adatti ai corsisti universitari e, soprattutto, ai candidati all’insegnamento delle materie umanistiche (categorizzate con la sigla “036” nei concorsi pubblici).

Segnaliamo, in particolare, il testo di George Ritzer intitolato proprio “Teoria Sociologica” che ha il merito di attualizzare le teorie classiche in rapporto alle sfide della ricerca contemporanea, in un linguaggio insolitamente “leggero” e vivace per quest’ambito di studi, anche grazie all’ottimo lavoro di traduzione di Giuseppe Sciortino, docente di sociologia all’Università di Trento. Oltre 400 pagine ad un prezzo non proprio accessibile (24 euro), ma che rappresentano un prezioso tesoretto di conoscenze, nozioni ed illuminanti interpretazioni della quotidianità da custodire gelosamente nella propria biblioteca.

Del resto, lo stesso Ritzer è uno dei massimi esperti mondiali di teoria sociale e critici della cultura contemporanea, già curatore di innumerevoli e fortunate pubblicazioni incentrate principalmente sulla standardizzazione culturale e dei consumi, fra le quali: “La Religione dei Consumi”, “La Globalizzazione del Nulla”, “L’Era dell’Iperconsumo”, arrivate qui in Italia con altri editori.

Un approccio critico della contemporaneità che, comunque, emerge anche nel libro di Apogeo, segnatamente nell’ultimo capitolo in cui viene esaltato e commentato il pensiero di studiosi molto vicini a Ritzer, come Anthony Giddens, Ulrich Beck e, ovviamente, il quotatissimo Zygmunt Bauman con la sua teoria della “società liquida”, ormai famosa in tutto il mondo. Vengono qui descritte, allora, le principali critiche al neo-liberismo ed al capitalismo transnazionale, prospettando, contemporaneamente, delle alternative che sono definite “neomarxiane”.

Ma, come anticipato, il manuale parte da molto lontano; in quanto tale non può esimersi dal presentare una panoramica esaustiva di tutte le teorie sociologiche che si sono sviluppate dalla fine dell’800, alcune delle quali non sono per niente invecchiate. La trattazione prende le mosse, perciò, dalle principali teorie della sociologia classica, dai “funzionalisti” capeggiati da Emile Durkheim, passando, inevitabilmente, per Marx e Weber, e, successivamente per Simmel, Veblen e Mead, sino ad esplorare le diverse scuole e le “grand theories” contemporanee. Prima dei vari Giddens, Ulrich o Beck, infatti, il pensiero sociologico è stato influenzato pesantemente dallo struttural-funzionalismo di Parsons e Merton (noto per la “teoria del conflitto”), da un altro teorico del “conflitto” come Dahrendorf, dall’imprescindibile analisi del linguaggio e dei sistemi comunicativi di Luhmann, dal ripristino dell’eredità marxista da parte della scuola di Francoforte sino ad arrivare alle più recenti interpretazioni della vita quotidiana, fra le quali l’affascinante approccio drammaturgico proposto da Erving Goffman.
Infine, un intero capitolo, di quasi 50 pagine, partendo dalle radici classiche, è ammirevolmente dedicato alle teorie femministe contemporanee.

Insomma, un volume in cui non manca niente, che, ai nostri occhi, rappresenta un sicuro investimento per chi, in qualsiasi ruolo e veste, è interessato alla materia. Utilissimo soprattutto per tutti quelli che si apprestano a sostenere il colloquio orale dell’ultima fase della selezione per il TFA nelle materie della “036”.


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