“Mi aspetto molto dalle prossime nomine: che contengano le spese (abbiamo
un fior fiore di giornalisti che possono dirigere una testata
giornalistica), che le reti che vanno non particolarmente bene come
ascolti vengano rimesse in carreggiata, che quando una redazione
giornalistica sfiducia il suo direttore ci siano risposte adeguate”. Lo ha
detto Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Commissione parlamentare di
Vigilanza Rai, precisando di parlare “da cittadino che paga il canone”,
durante il suo intervento al Convegno ”Rai, la sfida al servizio
pubblico” organizzato il 15 novembre scorso dal Centro di Studi
parlamentari “Criticalia”, assieme ad “Articolo 21″ e al
mensile ”Il Domani d’Italia” presso la sede dell’Anci, l’Associazione
dei Comuni Italiani.
Esprimendo “piena fiducia nel vertice aziendale”,
Merlo ha precisato “ci sono questioni piccole e grandi che possono
qualificare la credibilità del servizio pubblico più di tante prediche.
Nella frammentazione dell’offerta, continuo a vedere nel servizio pubblico
un momento unificante. La Rai e’ una sorta di grande agenzia informativa.
Ed e’ venuto il momento di affinare il giornalismo di inchiesta”. Due le
priorità indicate, nel corso del convegno, da Roberto Rao, Udc, anch’egli
in Vigilanza: ”Liberarci dalle faziosità, lasciando mani libere
all’attuale dirigenza in ogni questione, dalle nomine alla riduzione dei
costi; secondo, far pagare il canone, la cui evasione, pari al 41%, è la
più alta in Europa”. Sul canone ha concordato anche Giorgio Lainati (Pdl),
vicepresidente della Commissione di Vigilanza, che ha chiesto però di
esentare le categorie deboli, come gli anziani meno abbienti.
All’incontro, moderato dalla giornalista ed esperta “Auditel” Roberta
Gisotti e introdotto dal segretario generale di “Criticalia” Alberto
Perotti, hanno partecipato anche Annalisa Mandorino di Cittadinanzattiva,
chiedendo maggiore spazio nel servizio pubblico per il mondo
dell’associazionismo e del volontariato; per l’Associazione Articolo 21,
Santo Della Volpe, Tg3; Giorgio Balzoni, Tg1; Nino Rizzo Nervo, ex membro
del Cda Rai; il Sen. Roberto Di Giovan Paolo (Pd); Sergio Bellucci,
massmediologo; e Andrea Melodia, presidente dell’UCSI, l’associazione dei
giornalisti cattolici italiani.