Bagarre in aula a Torino, tra un cameraman Rai e un attivista che gli aveva chiesto di non effettuare riprese durante l’apertura del processo ai 45 No Tav per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. Dopo qualche parola grossa, sono partiti alcuni calci tra i due e poi il cameraman è stato raggiunto da un pugno al basso ventre e da uno sputo, finendo in ospedale.
Fuori dal Palazzo di giustizia, un centinaio di militanti, che stavano partecipando a un presidio in sostegno dei 45 imputati, hanno bloccato la strada davanti al Tribunale, posizionandosi in mezzo alla carreggiata e costringendo le auto a fare inversione.
Nell’aula, che si è rivelata troppo piccola per contenere tutti i militanti, c’è stata la contestazione degli attivisti che hanno urlato “vergogna” e “buffoni” all’indirizzo della corte e hanno protestato a lungo chiedendo ”libertà” per i due imputati ancora detenuti.
Dopo lo spostamento dell’aula, il processo si è aperto e come previsto è stato subito rinviato per un problema di notifiche ad alcuni imputati. Il procedimento davanti al collegio presieduto dal giudice Quinto Bosio si aprirà il prossimo 21 gennaio.
Già fissate le 21 udienze successive, fino a luglio. L’udienza si è chiusa al coro “giù le mani dalla Val Susa” e al grido scandito più volte di “Libertà” per i due attivisti ancora detenuti, Alessio Del Sordo e Maurizio Ferrari che hanno salutato dalla cella interna all’aula gli attivisti tra cui il leader No Tav, Alberto Perino. ( fonte Adnkronos)