80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

Palestina, bene Italia che vota si. Ora chiudiamo per davvero questo conflitto!

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di Flavio Lotti*
Bene: l’Assemblea Generale dell’Onu che riconosce alla Palestina il rango
di “Stato Osservatore”! Un fatto storico. Brava: l’Italia che vota SI! Un
altro fatto storico. Bis: e ora chiudiamo per davvero questo conflitto!

Bene! Finalmente il mondo compie un gesto di pace in Medio Oriente, mette
fine a decenni di ipocrisie, ambiguità e complicità, lancia un salvagente
all’Autorità Nazionale Palestinese e torna ad investire sulla soluzione
politica del conflitto più lungo del nostro tempo.

Brava l’Italia! Anzi, il bravo va al Presidente del Consiglio e a tutti
coloro che hanno contribuito a mettere in un angolo la linea
irresponsabile del ministro Giulio Terzi e dei finti amici di Israele.
Votando SI il governo ha evitato all’Italia un pericoloso errore
politico-diplomatico; ha ridato all’Italia un pizzico di quella dignità
politica che abbiamo perso da tempo; ha ri-unito l’Italia alla comunità
del Mediterraneo e alla gran parte dell’Europa; ha iscritto il nostro
paese nell’albo storico dei paesi amanti della pace.

Bis! Questa decisione non può e non deve restare isolata. Sarebbe non
solo sbagliato ma anche pericoloso. Questa decisione non migliora le
condizioni di vita dei palestinesi. Dobbiamo evitare che le preannunciate
ritorsioni di Israele le peggiorino ulteriormente. L’Italia e l’Europa
devono agire immediatamente per riaprire i negoziati di pace e puntare a
chiudere definitivamente il conflitto tra questi due popoli. Ad entrambi
deve essere riconosciuto il diritto di vivere in pace su quella terra con
gli stessi diritti, la stessa dignità e la stessa sicurezza. La formula è
“due stati per due popoli”. E deve essere realizzata ora. Anche a costo di
un’inedita e creativa “imposizione” internazionale. E’ l’ultima
possibilità. E noi non possiamo permetterci di sprecarla. L’Italia, che
vanta ottime relazioni sia con Israele che con i palestinesi, può fare
molto. Ma deve continuare a fare quello che ha fatto ieri: assumere un
ruolo attivo, propositivo e progettuale. Diamo all’Italia una politica di
pace!

Chi ha vinto? Il buon senso. Chi ha perso? I signori della guerra infinita.

*Coordinatore nazionale della Tavola della pace

www.perlapace.it


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