di Fnsi
Bedri Adanir, ventotto anni, giornalista curdo imprigionato nelle galere turche di Diyarbakir da più di tre anni, oggi è stato finalmente liberato. Il collega, caporedattore di un periodico in lingua curda, era stato condannato a sei anni e tre mesi con l’accusa di aver fatto propaganda per il PKK, partito considerato fuorilegge in Turchia. Bedri Adanir, assieme a Baha Okar liberato nello scorso aprile, è stato al centro di una campagna di “adozione” e mobilitazione internazionale promossa dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), da quella europea (EFJ) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI). Lo scorso aprile, dunque, la liberazione di Baha Okar, oggi quella di Bedri Adanir. La notizia, arrivata durante la riunione della Giunta della Fnsi, è stata accolta da un lunghissimo applauso. La battaglia per la libertà di stampa in Turchia, però, non finisce qui. Ancora ottanta colleghi turchi, molti dei quali di origine curda, marciscono nelle galere di Erdogan. La battaglia per imporre il rispetto della libertà di stampa in quel Paese non si fermerà e il sindacato internazionale dei giornalisti e quello italiano saranno, come sempre, al fianco di chi combatte per la democrazia e per la difesa di una libera informazione.