di Kiwan Kiwan
Ai molti governi che non capiscono più le mosse del presidente siriano, Bashar al Assad, sembra proprio che se ne sia aggiunto un altro: quello iraniano. Lo evincono fonti diplomatiche che hanno preso visione di un rapporto dell’intelligence iraniana, nel quale si esprime sconcerto per il fatto che “i nostri consigli non vengono più ascoltati dal presidente siriano, tanto che la situazione ormai è fuori controllo”.
Il rapporto si soffermerebbe soprattutto sulla corruzione, dilagante nei vertici delle forze armate I capi militari si impossesserebbero dei finanziamenti, in una sorta di ” corsa all’accaparramento finale”.
Ciò nonostante il rapporto indicherebbe la necessità di tenere Assad in piedi, almeno fino alle presidenziali iraniane, previste per il giugno 2013. Una sua caduta prima del voto verrebbe definita “pericolosa per i nostri equilibri interni”, ma dopo..
Dopo Assad non sarebbe più essenziale, perché troppo oneroso e perché il regime nel frattempo avrebbe trovato i suoi canali con pezzi dell’opposizione. All’insaputa di Assad, ovviamente, ma senza rischi: “tanto Assad, senza di noi cadrebbe in poche ore.”