“FimminaTV” è il nome di una nuova televisione nata nella Locride, in Calabria. Per seguire il ricco palinsesto di programmi ideati e realizzati da un team composto da gran parte di donne (15 giornaliste dai 22 ai 40 anni) ci si può sintonizzare sul canale 684 del digitale terrestre, che trasmette principalmente nella provincia di Reggio Calabria, Catanzaro e in alcune zone del Crotone. Nella redazione di Roccella Jonica, ogni giorno si incontrano giornaliste pronte a svolgere con entusiasmo un lavoro molto importante per il proprio territorio. Capeggiate da Raffaella De Rinaldis, direttrice della tv, le croniste affronteranno argomenti di rilievo come la mafia e diffonderanno la cultura della legalità. L’intenzione è quella di soffermarsi sul ruolo della donna nella società e anche nella lotta alla criminalità organizzata. Tuttavia non sarà solo un canale antimafia perché Raffaella, di origini torinesi e residente nel sud da 6 anni, che si è sempre occupata di cronaca nera e giudiziaria, intende dare un nuovo volto alla regione che l’ha accolta. La Calabria, infatti, non è solo mafia, né tantomeno è sinonimo di ‘ndrangheta. La Calabria è soprattutto cultura, natura, arte e molto altro. Così con la consapevolezza della meraviglia di questa terra e con l’obiettivo di abbattere qualsiasi tipo di discriminazione, “FimminaTV” è pronta ad intraprendere un’avventura trasformando il vezzeggiativo “fimmina” in una parola ricca di significati positivi. Raffaella De Rinaldis nella sua carriera professionale ha viaggiato molto in tutta Europa, ma ha imparato soprattutto a conoscere le persone ed è la loro storia che intende raccontare. Tra i primi ospiti del nuovo canale, i telespettatori hanno avuto il piacere di sentire la testimonianza di Rita Borsellino e Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, minacciata dalla mafia. Un altro obiettivo che “FimminaTV” intende raggiungere è l’incremento della presenza di donne all’interno della televisione italiana. Da una ricerca condotta dall’Oerg, osservatorio europeo sulle rappresentazioni di genere, infatti, l’Italia è all’ultimo posto per la quota di presenza femminili in televisione. Inoltre i vertici della piramide nel mondo giornalistico sono garantiti dal sesso maschile, per esempio in Rai le donne dirigenti ricoprono solo il 4%…