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I distratti di un tempo. A quando una moderna e pluralista legge sul sistema delle comunicazioni?

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Nomine e riforma Rai, incroci stampa – tv, frequenze, pubblicità, conflitto d’interessi, c’é ne abbastanza per continuare a chiedere a gran voce la cancellazione della Gasparri e al suo posto l’approvazione di una moderna e pluralista legge sul sistema delle comunicazioni. Ma questa é una cosa che ci siamo detti tante volte, direte voi. Si ma adesso l’argomento sembra essere tornato di moda anche per quelli che lo avevano retrocesso a cosa del passato.
Fa un pó specie vedere chi ci guardava con sufficienza, se non con scherno, prendere in mano la battaglia del conflitto di interessi e dell’antitrust televisiva (uso l’impropria espressione che utilizzano loro). Ma tant’è, l’importante che si faccia qualcosa. A noi questo basta, come basta il ricordo di non essersi mai piegati in anni in cui altri, più o meno consapevolmente, facevano finta di non capire. Non che i tempi siano tanto migliorati, se non altro perchè  tante cose sono in perfetta continuità con il passato, ma in quel tempo é stato veramente difficile. C’era una specie di guerra in cui pochi resistevano e molti facevano compromessi. Dunque é molto importante che costoro cambino, ma per favore  ci risparmino la predica di cosa bisognava fare e non è stato fatto, ci risparmino pistolotti morali. Fino ad ieri eravamo biechi estremisti, oggi questi trasformisti vorrebbero addossare a noi le loro colpe.
Ci dicano invece cosa pensano dei nuovi bavagli dell’informazione, che non parla mai del profondo malessere della nostra società,  che sempre più rappresenta la rete come un mostro da mettere in riga, che fa della politica un male assoluto in cui tutti sono uguali ai delinquenti che ci hanno portato a questo punto.

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