Diritti dei bambini e lotta allo sfruttamento sessuale

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La lotta allo sfruttamento sessuale di bambini deve continuare senza
tregua, afferma ECPAT-Italia, in occasione della *23a Giornata Mondiale
dell’Infanzia*, che cade ogni 20 novembre.  Di buon auspicio la nuova
normativa che trae i propri contenuti dalla Convenzione di Lanzarote, che
prevede ulteriori reati e aggravi di pena, in materia di abuso e
sfruttamento sessuale di minori. Ora è necessario un piano d’azione
nazionale teso a prevenire questi fenomeni. In agenda però anche altre
priorità: ribadire che nessuno si deve sentire al sicuro se, nel buio della
propria stanza, ricerca, condivide immagini pedopornografiche; far uso di
quelle foto significa perpetrare l’abuso e mantenere vivo un mercato troppo
fiorente. Dobbiamo scalzarci dai primi posti della classifica dei turisti
sessuali con bambini, sia uomini che donne. Ribadire un corretto uso delle
tecnologie per i giovani, contro gli adescamenti e gli abusi. Lottare con
strumenti di cooperazione investigativa il traffico di minori verso il
nostro Paese. ECPAT, che dal 1990, si occupa esclusivamente di contrasto al
mercato del sesso, lancia un appello a favore dei bambini vittime di
guerra, ed in particolare oggi alle popolazioni coinvolte nel conflitto
israelo-palestinese.

*Convenzione di Lanzarote*. Con la nuova normativa ispirata alla
Convenzione contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale si è fatto un
decisivo passo avanti per contrastare l’adescamento dei minori on line,
cosiddetto “grooming”. Un fenomeno in costante aumento dovuto da una parte
alla superficialità dei giovani nell’uso dei nuovi media,  dall’altro al
divario di conoscenze tra genitori e figli in ambito tecnologico. In merito
ECPAT ricorda che nel nostro Paese, secondo i dati, il 34% dei ragazzi
dichiara di essere entrato in contatto con situazioni pericolose via web e
che il 7% dichiara di essere stato esposto a materiale pedopornografico.
Dati che rendono sempre più urgente un’attività di sensibilizzazione sul
tema, capace di guidare i genitori nel riconoscere i nuovi pericoli
virtuali come il sexiting.

*Minori e sfruttamento sessuale*. In Italia deve crescere inoltre, secondo
l’organizzazione parte di una rete internazionale che opera in oltre 70
Paesi, la sensibilizzazione alla lotta al turismo sessuale e al traffico
dei minori a scopi sessuali. Si stima che siano 80.000 gli italiani che
partono alla ricerca di sesso con minori. Un fenomeno in cui si stanno
sempre più facendo largo le donne che soddisfano il proprio desiderio
egoista di potere, di dominio e piacere con la scusa di provare compassione
per il bambino o l’adolescente oggetto del loro abuso. Donne con età
superiore ai 40 anni, livello socio-economico medio alto, single,
divorziate o vedove che partono dall’Italia, dal Regno Unito, dal Belgio,
per dirigersi verso i Paesi del Sud del mondo, in particolare Thailandia e
Indonesia alla ricerca di minorenni di età compresa tra i 15-17 anni.

*Piano Nazionale Antitratta*. Sempre più urgente, inoltre, un Piano
Nazionale Antitratta in Italia,  che ricordiamo essere un Paese di transito
e destinazione per donne, bambini e uomini per scopi sessuali e lavoro
forzato. Secondo una recente stima, in Italia, sono circa 2000 i minori
fatti prostituire; tra il 7 e il 10% sulla base delle stime della
prostituzione adulta. Il traffico di esseri umani è un’industria illegale
che genera miliardi di dollari. Si ritiene che quasi l’80% dell’intero
racket della tratta nel mondo sia per sfruttamento sessuale, con circa il
20% di vittime bambini.

*Cambogia e Brasile: * Una piaga che coinvolge tutti i Paesi, in
particolare quelli in via di sviluppo. ECPAT Italia lavora in due dei Paesi
chiave di questo traffico, la Cambogia e il Brasile. In particolare dal
2006 opera in Cambogia con un progetto di sostegno a distanza che
attraverso l’istruzione e l’aiuto economico alle famiglie, tiene lontano i
bambini dalla strada. Da pochi mesi il suo operato, si è spostato anche in
Brasile, in particolare nella città di Fortaleza, dove sostiene un progetto
di recupero di minori, tra cui ragazzi/e transessuali, vittime di
sfruttamento sessuale e discriminazione coinvolti in un’iniziativa
originale che li vede protagonisti di un circo e di altre attività ludiche.


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