Appello ai candidati alle Primarie di domenica 25 Novembre

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tratto da L’Unità
Chiediamo ai 5 candidati alle Primarie di impegnarsi su “Rai ai cittadini”, Conflitto d’interessi e Antitrust

Cari/a Bersani, Puppato, Renzi, Tabacci e Vendola chiediamo anche a voi di ascoltare e prendere impegni con la società civile che propone Leggi serie e credibili di stampo europeo per dimostrare che la politica sta capendo la grandissima sfiducia che hanno ora i cittadini verso i partiti.

I temi della libertà dell’informazione e le regole fondanti per un maturo assetto democratico dovrebbero essere messe al primo punto nei programmi delle formazioni politiche che si candidano a cambiare veramente il sistema Italia per avvicinarlo ai paesi più avanzati.

I cittadini lanciano molto fortemente il messaggio: sono anche le Riforme del cambiamento a poter unire e veramente trasformare la politica per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni e alla Politica. Anche il dato sull’enorme astensione dal voto delle ultime elezioni deve essere urgentemente recepito da chi si candida a servire i cittadini tramite il Parlamento.

Con nuovi patti tra politica e cittadini liberiamo anche la Rai Servizio Pubblico dal totale controllo dei Partiti e del Governo trasformandola veramente in un servizio per gli utenti con una Legge di stampo europeo proposta e spinta dalla società civile.

L’Italia è al 63° posto nel mondo per la libertà di informazione ed è il paese degli spaventosi conflitti di interessi in politica, nei governi e nell’economia.

Incredibilmente in Italia si andrà alle prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un’informazione da paese semi democratico e con nessuna legge seria sul Conflitto di Interesse. L’unica condizione possibile per noi cittadini questa volta dovrà essere l’inderogabile impegno da prendere da parte della politica nel far approvare in tempi brevi, non appena sarà costituito il prossimo Parlamento (iniziare l’iter legislativo nei primi 100 giorni?), tre leggi basilari in un sistema democratico. Insieme spingeremo il cambiamento.
La “Rai ai cittadini” (con un Servizio Pubblico liberato dal totale controllo dei partiti), il Conflitto interessi e una seria norma Antitrust

Perché MoveOn Italia ha scelto come una delle sue missioni prioritarie la tv per i cittadini e una Tv libera di fare da cane da guardia ai poteri?
Perché oramai sappiamo che la Tv condiziona le priorità della politica e le scelte dei cittadini, quindi quasi tutto ciò che accade in politica, nel sapere ed in economia.

Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza editoriale del servizio pubblico.

La Riforma “La Rai ai Cittadini” in 5 punti per garantire un bene pubblico

1. Chiediamo il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.

2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20) e che ogni organismo di nomina e gestione abbia una composizione di genere paritaria (50/50). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento.

3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.

5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.

Conflitto di interessi e Antitrust
Congiuntamente e in continuità con il progetto “La RAI ai cittadini”, MoveOn Italia è inoltre impegnata alla definizione delle linee guida per iniziative che incidano sui due ulteriori temi di vitale importanza democratica quali l’antitrust e il conflitto di interessi.
La campagna “La Rai ai cittadini” propone la sua riforma per garantire un bene pubblico – Per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione questa riforma non può prescindere da una netta e chiara separazione, definita per legge, tra l’esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E’ altresì necessario fissare limiti di concentrazione che un’unica società dei media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.

MoveOn Italia – La Rai ai cittadini

Hanno aderito alla Riforma:
Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libera dalle mafie di Don Ciotti, Libertà e Giustizia, A Sud, “GIULIA” Giornaliste Unite Libere Autonome, Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives, Tavola della Pace, I cittadini contro le mafie e la corruzione, Rivista “Confronti”, La Rete 2018, LogOut lab, magazine women in the city, Gruppo Nazionale della Rete per la rivoluzione Gentile, Assoprovider, Redazione LiberaTv
Sostiene l’iniziativa: Stefano Rodotà

Hanno aderito a questo percorso riformatore:
Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che tempo che fa”), Giulio Cavalli, Gianni Minà, Ugo Mattei (“Beni Comuni”), Giovanni Valentini, Alessandra Mancuso (portavoce “GIULIA” Giornaliste Unite Libere Autonome), Flavio Lotti (Tavola della Pace), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Lorella Zanardo (autrice de “Il corpo delle donne”), Sabina Guzzanti, Giulia Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di vita”), Paul Ginsborg, Michele Gambino, Roberto Natale (Fnsi), Massimo Marnetto (Libertà e Giustizia), Arturo di Corinto, Rossana Casale, Santo Della Volpe (Libera), Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Luca Borgomeo, Nino Criscenti, Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Marco Mele (Il Sole 24 Ore), Carlo Tecce (Il Fatto Quotidiano), Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (Alba – A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna (UsigRai), Giuseppe Giulietti (Articolo 21), Antonio Turri ( I cittadini contro le mafie e la corruzione), Renato Nicolini, Marino Sinibaldi, Nino Criscenti, Anna Maria Polidori, Michele Conforti, Gian Mario Gillio (“Confronti”), Claudio Lazzaro, Massimo Sani, Giuliano Girlando, Leandro Piccioni, Renzo Santelli (Fnsi), Giovanbattista Frontera (Assoprovider), Giorgio Balzoni (Tg1)

Vincenzo Vita, Luigi De Magistris, Ignazio Marino, Claudio Fava, Giuseppe Civati, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Sandro Gozi, Furio Colombo,
Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Leoluca Orlando, Flavia Perina
Nichi Vendola, Antonio Di Pietro


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