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Uruguay, l’aborto non è più un reato

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Il Paese latinoamericano vota una legge che depenalizza l’interruzione di gravidanza. Una svolta destinata a investire anche altre nazioni della regione. In tutto il Cono sud, infatti, fino ad ora, le eccezioni al divieto assoluto di aborto erano pochissime.

Il Senato dell’Uruguay ha approvato mercoledì scorso una legge che depenalizza l’aborto. La riforma, già passata al vaglio dalla Camera dei Deputati aspetta ora solo di essere promulgata in legge dal presidente della Repubblica, Jos Mujica, il quale ha già dichiarato che non opporrà nessun ostacolo alla sua applicazione. Dunque l’Uruguay ha dato il via a una svolta davvero rilevante per il continente latinoamericano. La norma è stata approvata da 17 senatori su un totale di 31, ossia tutti quelli che appartengono al Frente Amplio (Fa, coalizione di sinistra, al governo) e uno dell’opposizione. Mujica ha dichiarato che – contrariamente al suo predecessore, Tabar Vazquez, anche lui del Fa – non porrà il veto presidenziale sulla riforma, ma l’opposizione ha già annunciato che organizzerà un referendum abrogativo.

La legge sulla depenalizzazione dell’aborto – che in America Latina esiste solo a Cuba e in Guyana oltre che nel Districto federal, cioè a Città del Messico e nel suo territorio dove vivono circa 12 milioni di persone – ha provocato un forte dibattito nella società uruguayana, e il testo finalmente approvato oggi in via definitiva dal Parlamento ha scontentato tanto i favorevoli quanto i contrari alla legalizzazione dell’interruzione della gravidanza.

Se gli antiabortisti si oppongono al principio stesso della legge, infatti, i favorevoli sostengono che risulta troppo restrittiva, giacché, si applicherà solamente durante le prime 12 settimane di gestazione e le donne che desiderino ricorrere ad essa dovranno prima incontrarsi con una commissione composta da medici, psicologi ed assistenti sociali per spiegare i motivi della decisione. La commissione -che non autorizza né, proibisce l’aborto – dovrà ”contribuire a superare le cause che possono indurla all’interruzione della gravidanza, assicurandosi che disponga delle informazioni necessarie per prendere una decisione conscia e responsabile”.

Il mondo di Annibale


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