di Nadia Redoglia
Meno male che Silvio, ciao? Questa volta pareva autentico, a parte il trucco&parrucco riciclato dal ’94 (e si vedeva bene) allorché l’augusto compiaciuto s’offriva alla nazione…
Ho avuto manco il tempo di pubblicare la lieta novella, seppur con qualche riserva, ché quei signori magistrati in un sol rigo me l’hanno condannato a 4 anni rifacendosi alla giurisprudenza d’Al Capone: frode fiscale! Il condannato, angusto dispiaciuto, soffriva, dal che mi attivavo per modificare il pezzo. Ma nel frattempo al papone (papi, sol per piccole cose e, alla bisogna, cosce) s’instillò, al rigo letto, l’uzzolo della vendetta, tremenda vendetta. Essa gli sussurrava: “Torna! ‘Sta casa (della libertà ndr) aspetta a te…” E fu così che assistetti, insieme ad altri milioni di cittadini (impotenti) agli elucubranti:“Torno perché devo ripristinare la vera democrazia che oggi è dittatura dei magistrati. Torno perché Merkel e Sarkozy tentarono l’assassinio politico della mia credibilità internazionale (noi invece fummo molto più basiti quella volta che Obama, incredulo per ciò che stava ascoltando dal papone, chiamò subito l’interprete, ma questi gli confermò che il capo di governo italiano gli aveva proprio riferito che i comunisti stavano tramando per assassinarlo politicamente ndr). Torno perché assieme ai miei collaboratori decideremo se sia meglio togliere immediatamente la fiducia a Monti o aspettare le elezioni”…
A quel punto ho preferito lasciar perdere dall’esprimere qualsiasi opinione, nonostante al papone sia uscita (questa al momento è l’ultima news) la garanzia (?!) che come premier non si candiderà più. Eccheccacchio! Stante la mordacchia di Damocle da ddl (cd. diffamazione aka Sallusti) che ci sta pendendo sulla testa, una roba di tal fatta ha talmente dell’incredibile che l’essere poi costretti eventualmente a smentirla (dato che la smentita è prevista per chiunque, fosse pur anche candidato a TSO) peggiorerebbe la posizione del giornalista!