Scommettiamo che faranno tutti finta di niente? Scommettiamo che la Rai non realizzerà un solo servizio televisivo? Scommettiamo che non ci saranno né prime pagine né articoli nei giornali nazionali? Domani, domenica 7 ottobre, migliaia di persone parteciperanno a 4 marce per la pace in programma a Forlì, Lodi, Crema e Stradella in provincia di Pavia. Il 13 ottobre sarà la volta di Sinalunga (Siena) e il 14 ottobre di Milano. Ma dai grandi media non c’è alcun segno di attenzione. Tutte queste manifestazioni sono promosse da Comuni che hanno coinvolto decine di gruppi, scuole e associazioni suscitando partecipazione, passione ed entusiasmo. Ma ai grandi mezzi di comunicazione interessano solo gli scandali, le ruberie, lo sfascio, i festini e il gossip. I fatti positivi, la buona politica, che esiste in tanti piccoli e grandi centri non hanno diritto di cittadinanza. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha detto anche ieri che “C’è un acuto bisogno oggi, come in pochi altri momenti della storia recente, di una ripresa di slancio ideale e di un senso morale”. In sintonia con il Presidente, decine di Comuni, amministratori locali e funzionari insieme a migliaia di cittadini promuovono progetti che mirano al recupero dei valori fondamentali della Repubblica come la solidarietà, la responsabilità, la comunità, la condivisione. E la nostra Rai che fa? Invece di cogliere l’occasione per mandare al paese un messaggio positivo, ignora, oscura, cancella. Del resto cosa ci vogliamo aspettare? Pochi giorni fa si è svolta a Milano il primo Forum sulla Cooperazione Internazionale dell’Italia voluto dal Ministro Andrea Riccardi per cercare di reinserire questo tema nell’agenda politica e mediatica del paese. Ve ne siete accorti? Nonostante l’intervento di Napolitano, del Presidente del Consiglio Monti e di 4 Ministri il Tg1 si è permesso di non fare neanche un servizio e gli altri hanno dedicato pochi istanti a Geppi Cucciari, nota star della cooperazione internazionale. Molti non sopportano più i politici. E noi, fino a quando potremo tollerare un simile comportamento dei media e in particolare del nostro Servizio Pubblico radiotelevisivo?
Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della pace