di Nadia Redoglia
…Che non è la cantante britannica dai piedi scalzi, bensì è il violento uragano scagliatosi su N.Y. city e altre città, entrato nelle nostre case via TV, streaming, webcam, reality, oltre naturalmente ad aver occupato le prime pagine di ogni cartaceo.
E’ indubbiamente fenomeno tragico, dato il numero delle vere vittime, mica quelle di Wall Street, “costrette” a occuparsi di business solo in via telematica ché “ad personam” ha dovuto chiudere.
Ma occuparci più seriamente dei nostri “affari interni” no?!
Per fuorviarci dall’autentico italico dramma idrogeologico i soloni meteo hanno lavorato sugli estivi “caronte/minosse/scipione &C.” limitandosi alla “spettacolarizzazione” che ci avrebbe distolti dall’esistenziale problema. Un sindaco a caso, già protagonista di neve romana, ha contribuito non poco all’ottimizzazione spettacolare. Ed è così che in quel di fine ottobre s’arriva alla “tempesta di Halloween” sicché alluvioni, esondazioni, frane (che dire poi del sottaciuto terremoto calabrese dei giorni scorsi?) sono solo più “eventi” per fare scena mediatica, buona per accogliere morti e mostri transitoriamente ludici. Si sa, il gioco è buon diversivo per distoglierci dagli affanni quotidiani che ci fanno dimenticare i morti per paura e quelli sommersi da fango e detriti. Quanto ai mostri, a parte quelli che in questo s(S)tato delle cose si sono già procurati il loro habitat immune, non esistono nella vita reale di tutti noi. Che sia perciò ridimensionato il tutto a “dolcetto o scherzetto”!