A seguito della mancata risposta del Ministro della Pubblica Istruzione alla segnalazione inviatagli dalle Antenne Territoriali Anti-discriminazione dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) di Roma e Firenze relativa alla illegittima esclusione, in ragione della cittadinanza, dal concorso per il reclutamento di 11.542 docenti, degli aspiranti professori regolarmente soggiornanti in Italia ed in possesso dei requisiti di competenza e capacità;
l’Asgi e la Rete G2, unitamente alla dott.ssa N. B. residente in Italia da 20 anni, ove ha conseguito la Laurea in Chimica presso l’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti, hanno deciso di rivolgersi al Tribunale di Roma perché, accertato il comportamento discriminatorio del Ministero, adotti i provvedimenti ritenuti opportuni e necessari per rimuovere la rilevata discriminazione.
“Abbiamo deciso di sostenere questo ricorso perché questa esclusione – spiega Mohamed Tailmoun, Portavoce della Rete G2 – pone in essere un’irragionevole differenza di trattamento tra lavoratori comunitari e non comunitari, in violazione del principio di non discriminazione nelle condizioni di lavoro rispetto al lavoratore nazionale, ribaditi dalla Convenzione O.I.L e dal Testo Unico immigrazione.. Nel caso specifico poi, si tratta di una giovane cresciuta e scolarizzata in Italia”.
L’Asgi, sottolinea, come anche il concorso per il reclutamento del personale docente non si è discostato da una illegittima prassi amministrativa, che, in modo miope, escludendo parte della popolazione italiana dall’accesso al pubblico impiego, di fatto, le impedisce di adempiere al dovere/diritto di piena partecipazione alla vita economico sociale del paese .