“La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, intervistata da Paolo Conti per il Corriere della Sera, ha chiesto di mettere un freno alla tv del dolore e alla spettacolarizzazione della “cronaca nera”. Parole, le sue, condivisibili ed apprezzabili, anche perché quel modello é stato sapientemente costruito come “arma di distrazione di massa” funzionale alla industria della paura e ai suoi mercanti, a cominciare da chi ha costruito una fortuna, anche politica, utilizzando anche queste armi”. Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.
“Naturalmente per scacciare la tv del dolore e della pornografia dei sentimenti è necessario riaprire le porte e gli schermi di viale Mazzini a quei temi a quei soggetti sociali, a quegli autori che sono stati “oscurati” anche perché non corrispondevano allo spirito dei tempi. Ci auguriamo che il confronto, dentro e fuori l’azienda si possa finalmente aprire su questi obiettivi , chiudendo la brutta pagina del “chi e cosa espellere” per aprire quella del “chi e cosa aggiungere” per realizzare un servizio pubblico davvero capace di promuovere una campagna per una vera e propria rialfabetizzazione ai valori della legalità e della Costituzione, per riprendere le parole già utilizzate dalla presidente della Rai”.