Dibattito televisivo Obama-Romeny. Il candidato repubblicano ha perso, per i più grazie alla gaffe sulla Libia e alla splendida battuta finale, “ho cuore tutti gli americani”, alla quale Obama ha potuto risponder, “sì sì, lo hanno capito tutti soprattutto grazie a quel bel filmino in cui dici che te ne freghi dei poveri.”
Ma è la gaffe sulle donne che ha dell’incredibile. Obama attacca, gli ricorda le sue posizioni su aborto, contraccezione e altro. E lui? Lui non ci sta, ribatte, e dice delle cose incredibili. Esordisce dicendo che non è Medicare a dover decidere se una donna può usare o no un contraccettivo, tutte devono poterlo usare. Peccato che la discussione su Medicare non riguardi il diritto all’uso dei contraccettivi, ma alla loro rimborsabilità.
Il capolavoro però è un altro. Romney si sente pressato, messo in difficoltà, sa che i sondaggi lo penalizzano soprattutto tra le donne e allora decide di rispondere a Obama e il suo femminismo dicendo: “senti un po’, ti racconto un fatto di quando ero governatore. Guardo le carte per la costituzione del mio esecutivo e scopro che i candidati sono tutti maschi. Chiedo ai miei spiegazioni e loro mi dicono che quelli sono i qualificati al lavoro. Allora usciamo, ci mettiamo alla ricerca di donne qualificate. Chiediamo aiuto alle associazioni femminili e ne troviamo a mucchi. Scopro così che bisogna essere flessibili. Una mia collaboratrice ad esempio ha due figli che vanno a scuola e mi dice di non poter stare fino alle otto di sera, alle cinque deve rincasare per preparare da mangiare alla prole.”
Ma Romney, si è chiesto sarcastico il NYT, sarebbe stato altrettanto elastico se lei le avesse chiesto di uscire prima per studiare cinese o per incontrare la sua compagna di vita (lesbica?)