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Fiat. Licenziato sindacalista a Piedimonte San Germano

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Pubblichiamo di seguito la denuncia della Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di Base rispetto al licenziamento di Giacomo Alonzi operaio e sindacalista presso lo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano.
Giacomo Alonzi è un giovane operaio FIAT che ha a cuore il suo futuro e quello di tutti i suoi colleghi di lavoro, pertanto è sensibile agli attacchi continui posti in essere dall’Azienda.
Si è sempre contraddistinto per il suo impegno sindacale, in particolar modo per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Giacomo ha sempre rivendicato per se e per i suoi colleghi che i diritti individuali dei lavoratori non possono essere calpestati, soprattutto il diritto alla salute, ed ha di conseguenza segnalato le situazioni di rischio nel luogo di lavoro, sia verbalmente sia con denunce scritte all’Azienda.
Tale impegno, ha scatenato l’ira della Fiat che, attraverso i suoi responsabili aziendali, ha spostato Giacomo in diversi reparti e dopo ha iniziato a sollevare pretestuose contestazioni e a comminare illegittime sanzioni.
La FLMUniti-CUB, organizzazione sindacale di base in cui Giacomo milita, ha intuito il rischio che correva il proprio componente del Direttivo Provinciale ed ha impugnato immediatamente le illegittime sanzioni.
La Fiat però ha alzato il livello dello scontro e, per dare un esempio agli altri lavoratori, ha   sollevato l’ennesima, illegittima, assurda e pretestuosa contestazione sanzionando il giovane operaio con il licenziamento disciplinare.
Il comportamento di Fiat si palesa quale evidente discriminazione nei confronti di tutti quei dipendenti che reagiscono ai soprusi e rivendicano quei diritti minimi ancora riconosciuti dalla legge.
Del resto Fiat, ha dimostrato negli anni di essere avvezza a non rispettare né leggi né regole. Infatti in questi anni ha tentato più volte di licenziare sindacalisti dei Comitati di Base, venendo sempre sconfitta nelle aule dei Tribunali.
Ecco alcuni esempi di licenziamenti illegittimi operati dalla casa torinese: Oliviero Niro a Cassino, Vittorio Granillo a Pomigliano, Corrado Delle Donne ad Arese, Stefano Musacchio a Termoli, Donato Auria e Francesco Sorrentino a Melfi.
La Fiat stia pur certa che Giacomo non sarà lasciato solo e che la FLMUniti-CUB attiverà tutta la propria struttura legale per difendere adeguatamente il proprio rappresentante, nonostante la legge Fornero.
LAVORATORI non accettiamo in maniera rassegnata la condotta di Fiat, poiché ciò significherebbe accettare supinamente che venga calpestata la nostra dignità di uomini e donne prima che di lavoratori, nonché il “caporalato legalizzato”.

Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di Base


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