“La legge sulla diffamazione così come oggi si configura è destinata a produrre un nuovo dannoso scontro tra la politica e l’informazione. Quello che non si poteva accettare con altri governi e con altre maggioranze non si può certo accettare oggi. A questo punto meglio stralciare la parte sul carcere e rinviare il resto a tempi meno rissosi e risentiti”. Lo affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21.
“L’Italia, per l’ennesima volta si appresta a peggiorare ulteriormente la
già grave posizione nelle graduatorie internazionali della libertà di
stampa. A questo punto è indispensabile la convocazione di manifestazioni
nazionali dentro e fuori i confini nazionali. Un paese civile non può
limitarsi solo alla riduzione dello spread sul piano economico e
finanziario ma deve anche cominciare a risalire posizioni su altri temi
come lotta alla corruzione, trasparenza e libertà di informazione. Ma a
ridurre questo differenziale non appare interessato neanche questo
governo”.