Ci fa piacere che il testo sulla diffamazione escluda il carcere per i giornalisti e che sia scomparsa la vergognosa norma immediata ribattezzata “anti Gabanelli” contro la quale sono state raccolte migliaia di firme ma il testo finale è lontanissimo dalle necessità sia per quanto riguarda la tutela del diritto di cronaca che sulla tutela dei diffamati. In particolare continua a mancare qualsiasi riferimento al “giurì per la lealtà dell’informazione” e all’effettivo uso dell’istituto della rettifica e non sono state minimamente recepite le proposte delle associazioni del giornalisti in merito alle cosiddette querele temerarie che vengono utilizzate come sistematico strumento di minaccia e di repressione nei confronti di centinaia di cronisti, in particolare contro coloro che indagano sulle mafie, sulle camorre e sulle consorterie di ogni natura e colore. Se e quando questo testo così fatto dovesse arrivare alla Camera non solo non lo voteremo ma chiederemo anche a tutti gli altri gruppi parlamentari di utilizzare tutti gli strumenti necessari per contrastarlo”.