Non è sufficiente dire sì o no, la democrazia non si esaurisce nell’esprimere un voto o nel rispondere a un sondaggio. I cittadini devono contare di più, soprattutto quando sono in gioco scelte che incidono da vicino sul loro quotidiano. Basta grandi opere imposte dall’alto, basta leggi che pretendono di decidere della vita e della morte di una persona. Questo libro dimostra che la democrazia si può praticare dal basso, la Costituzione lo garantisce. All’estero grandi e piccole opere vengono discusse insieme alla gente, i progetti iniziali possono essere dibattuti apertamente, modificati e migliorati, o anche respinti. Importante è riuscire a mettere insieme voci e interessi diversi. Come? I metodi e le possibilità ci sono, lo dimostra Iolanda Romano in questo libro e dopo anni di esperienze anche in Italia: uscire dalla gabbia del conflitto antagonistico si può, basta volerlo imponendo il confronto per legge. Per evitare scelte sbagliate, decidere insieme e finalmente fare. I vantaggi sono evidenti, ne va della nostra democrazia e del nostro futuro.
Iolanda Romano nel 1992 ha fondato Avventura Urbana, società impegnata nella progettazione partecipata delle politiche pubbliche, di cui è tuttora presidente. Da allora ha condotto processi partecipativi in scala locale e sovralocale. Attualmente è impegnata nella conduzione di processi di democrazia deliberativa in Italia e all’estero. Con l’antropologa Marianella Sclavi ha scritto il libro AVVENTURE URBANE, PROGETTARE LA CITTÀ CON GLI ABITANTI (Elèuthera 2002).
Con un intervento di Gustavo Zagrebelsky
Chiarelettere Reverse, pp. 176, euro 11,00