di Rete Primo marzo
La rete Primo marzo è venuta a conoscenza di una ulteriore drammatica situazione umana all’interno del CIE di Modena. Da agosto vi è infatti rinchiuso un giovane sub-sahariano affetto da grave patologia psichiatrica confermata da perizia specialistica, e perciò bisognoso di particolari tutele, ma attualmente tenuto in isolamento in astanteria. In merito al caso specifico il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive, Desi Bruno, dopo opportuni accertamenti, ha sollecitato il rilascio del permesso per motivi umanitari ed ha investito del caso l’Assessorato alle politiche sociali, avviando una “stipula di convenzione con L’Usl”. La stessa garante, vista la delicatezza della situazione, ha omesso i particolari specifici relativi alla patologia psichiatrica del detenuto di cui “al momento, non si conoscono pregressi di percorsi di cura esterni al Cie” ha dichiarato la Bruno. I consiglieri provinciali del Pd modenese Kyenge, Cigni, Cazzotti e Gozzoli hanno segnalato la situazione con una interpellanza d’urgenza, chiedendo le motivazioni del trattenimento e la precisa situazione giuridica della persona.
Oltre a rappresentare una grave violazione dei diritti umani il caso specifico ci riporta ad alcune domande collaterali sulla garanzia dell’applicazione dei diritti all’interno dei luoghi di detenzione amministrativa. Quanti immigrati vengono trattenuti e lasciati in condizione di abbandono e sofferenza? Quali garanzie al diritto alla cura vengono offerte ai trattenuti nei Cie? Quali sono le caratteristiche formali per dichiarare compatibile al trattenimento un malato privato della libertà personale?
Invitiamo le Istituzioni competenti, Comune, Prefettura, Regione, a fare chiarezza sui fatti e ad adoperarsi per abrogare le leggi vigenti attivando percorsi a tutela dei diritti giuridici, della salute e della libera circolazione di tutte le persone. La Rete Primo Marzo invierà una delegazione di parlamentari al Cie di Modena nel pomeriggio di sabato 20 ottobre per valutare la situazione e indice un sit-in davanti al CIE in via La Marmora, lunedi 22 ottobre dalle ore 9:00 nel quale si darà comunicazione dell’’esito della visita di sabato. S’invitano perciò cittadinanza, associazioni e media a partecipare.