“Le immagini del bambino brutalmente trascinato, come un criminale, per eseguire il provvedimento di un giudice toccano il cuore ed erodono dentro l’immagine della polizia. Fermo restando che il caso affonda le radici nello snaturato comportamento dei genitori, peraltro due professionisti che tra avvocati e psichiatri si contendono e violentano i sentimenti di un figlio che hanno già lacerato, nonché nell’attitudine di un magistrato che magari mai ha ascoltato il bambino, resta riprovevole il comportamento dei poliziotti. Ma dov’è finita la riforma democratica che aveva avvicinato i “tutori dell’ordine” alla gente e aveva consacrato ad essa il senso di servizio? Sintomaticamente paradossali sono le parole della giovane operatrice: “io sono un ispettore, tu non sei nessuno!”. Non sfugge quanto delicato, difficile e rischioso sia il loro lavoro, ma proprio per questo si esige sempre più studio, sensibilità, educazione, calma, professionalità. Ma oggi da quale selezione provengono e quale formazione ricevono? E, per favore, non si ricada nella deviante comparazione tra corpi di polizia: le due sparatorie in pochi mesi con carabinieri morti in caserme, le indagini che vedono coinvolti, talora anche insieme, poliziotti, carabinieri, finanzieri, guardie penitenziarie, i tanti suicidi tra tutte le Forze di polizia, le violenze sui cittadini da quelle durante il G8 crudamente sentenziate dalla Suprema Corte ai casi Cucchi, Aldrovandi, Sandri, Uva.., impongono un’urgente seria riflessione sulla grave “involuzione” a discapito della riforma democratica della legge 121/81. Occorrono subito, al di là delle alte parole di scuse, provvedimenti concreti per una discontinuità vera nell’arcipelago “forze di polizia”, nel suo controllo e nel ricambio dei vertici. Al Presidente Monti e al suo “Governo tecnico” la non facile risposta! Le immagini del bimbo trascinato stanno girando il mondo mortificando tutti i “tutori dell’ordine” preparati e onesti che quotidianamente fanno con sacrificio e competenza il proprio lavoro nel rispetto assoluto delle persone e delle Istituzioni”. (12 ottobre 2012 )
* Ennio Di Francesco, figlio di maresciallo dei Carabinieri, già ufficiale dell’Arma e funzionario della Polizia di Stato, tra i promotori negli anni ’70 del movimento
democratico dei poliziotti, congedato d’ufficio anzitempo. www.enniodifrancesco.it