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18 ottobre. La notte bianca per la Rai ai cittadini

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Si svolgerà il 18 ottobre dalle ore 18.00 in Piazza Farnese l’ìiniziativa dedicata al servizio pubblico, La notte bianca per la Rai ai cittadini e la libera informazione. Molte le adesioni già pervenute Libera, Libertà e Giustizia, FNSI, Teatro Valle, Indignerai, Tavola della Pace… arà presente una troupe di “Piazza Pulita” di Formigli e sono previsti video appelli di Roberto Saviano, Moni Ovadia e Luigi De Magistris.Notte Bianca

per la Rai ai cittadini e la libera informazione

18 ottobre in piazza Farnese, con inizio alle ore 18,00

CI SARANNO Libera di Don Ciotti, Articolo 21, Libertà e Giustizia, FNSI, Teatro Valle, Indignerai, Tavolo della Pace, M5S Roma, Liberacittadinanza, TILT e tutte le associazioni e i movimenti che hanno aderito ai 5 punti de La Rai ai cittadini. INTERVERRANNO Tana De Zulueta, Giulio Cavalli, Oliviero Beha, Giovanni Valentini, Roberto Natale, Flavio Lotti, Udo Gumpel, Francesca Fornario, Giuseppe Giulietti, Gian Mario Gillio, Nicola D’Angelo, Luca Borgomeo, Giovanni Anversa, Antonio Turri, Carmine Fotia, Ernesto Ruffini, Gianfranco Mascia, Guido Scorza, Alessandro Gilioli, Gilberto Squizzato, Francesca Re David, Vincenzo Vita, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola,  Dario Franceschini, Angelo Bonelli, Fabio Granata, Carlo Rognoni, INSIEME AGLI ARTISTI Rocco Papaleo, Andrea Rivera, Chiara Civello, Matteo Catalano, Leandro Piccioni, Francesco Baccini, L’orchestraccia.

Sarà presente una troupe di “Piazza Pulita” di Formigli e sono previsti video appelli di Roberto Saviano, Moni Ovadia e Luigi De Magistris

Parleremo della principale e più urgente questione della vita civile del paese: Il Servizio televisivo, sia pubblico che privato, che è l’unico modo per raggiungere milioni di italiani, è in mano a pochi potenti trasversali (rappresentanti delle concentrazioni più influenti) che mantengono immutato il loro potere, controllando l’opinione pubblica e condizionandone anche il voto. Superare il totale ed unico attuale controllo della tv pubblica da parte dei governi e dei partiti è un obiettivo irrinunciabile. Abbiamo lavorato per anni su questo…

“ORA CI ASPETTIAMO I FATTI PER CAMBIARE DAVVERO”

La nostra proposta prevede:
1. il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.

2. al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20) e che ogni organismo di nomina e gestione abbia una composizione di genere paritaria (50/50). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento.

3. la nomina a cura dello stesso Consiglio dei vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. la nomina, sempre a cura del Consiglio, dei componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.

5. la messa in atto di strumenti che facilitando modalità interattive di controllo e valutazione da parte degli utenti, garantiscano ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.

Congiuntamente e in continuità con il progetto “La RAI ai cittadini”, siamo impegnati nella definizione delle linee guida per iniziative che incidano su due ulteriori temi di vitale importanza democratica quali l’antitrust e il conflitto di interessi. La campagna “La Rai ai cittadini” propone la sua riforma per garantire un bene pubblico – Per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione questa riforma non può prescindere da una netta e chiara separazione, definita per legge, tra l’esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E’ altresì necessario fissare limiti di concentrazione che un’unica società dei media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.

MoveOn Italia


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