A settantacinque anni di distanza dal colpo di stato che ha portato la dittatura di Francisco Franco in Spagna, Piero Badaloni tenta di ricostruire una delle pagine più nere della storia spagnola dell’epoca fascista. La tragedia de los niños robados che, insieme con la recente scoperta di fosse comuni dei desaparecidos rappresentano la pratica sistematica per reprimere le opposizioni al regime franchista.
“Una memoria squilibrata. I desaparecisdos e i niños robados: le vittime innocenti del regime franchista”, è il titolo del libro inchiesta che ha condotto Badaloni in giro fra i paesi della Spagna teatro, durante la dittatura franchista, di queste pratiche terribili. Attraverso interviste e documenti, Badaloni ricostruisce, con la delicatezza che lo contraddistingue, quegli anni bui che il Governo Spagnolo, tutt’oggi, sembra voler dimenticare.
Sulle sue pagine, il giornalista, racconta le storie dei parenti delle vittime. C’è la storia di Emilio Silva, il giornalista nipote del primo desaparecido identificato in una fossa comune assieme ad altre dodici vittime uccise nel 1936 dalla milizia falangista. O di Liberia Hernandez, una niña robada ai suoi veri genitori e data in adozione ad una coppia di sostenitori del regime di Franco. O ancora il racconto straziante di Augustina, morta a 101 anni senza essere riuscita a sciogliere il suo dubbio, cioé se il figlio che aveva partorito nel ’45 fosse nato effettivamente morto come le avevano detto o se invece glielo avessero rubato per darlo a qualcun altro.
Nello scandalo dei bambini rubati, scrive l’autore, sono coinvolti medici, ostetriche, impiegati d’ospedale, agenzie di pompe funebri, preti e monache. Le associazioni dei famigliari e anche un giudice tentarono di aprire un’inchiesta ma glielo fu impedito e Badaloni, nel suo libro racconta tutta vicenda.
Assieme alla vicenda dei bambini rubati, viene anche narrato lo scandalo ancora controverso delle fosse comuni. Il medico legale Francisco Exteberria, in dieci anni, ha riaperto 250 fosse comuni e recuperato quasi 5000 corpi. Le vittime erano i repubblicani (ma spesso anche gli stessi sostenitori del regime franchista) che venivano uccisi dai militari del “Generalissimo” Franco e gettati in quelle fosse uno sull’altro. A tutt’oggi non si conosce il numero preciso di morti e alle famiglie di molti desaparecidos non verranno mai restituiti i corpi dei loro cari.
Badaloni narra tutto questo, e molto altro, nelle 212 pagine del suo libro inchiesta, con la lucidità e la precisione giornalistica che hanno distinto la sua carriera. Nessuna congettura, nessun preconcetto per un libro che non è altro che un viaggio all’interno di una parte della storia che la Spagna vorrebbe dimenticare in fretta.
La prefazione è di Romano Prodi, ex presidente Commissione Europea.
Piero Badaloni, giornalista dalla lunga carriera, ha iniziato in RAI nel 1971 firmando reportage ed inchieste. Dal 2006 al 2009 è stato direttore di Rai International e successivamente è stato corrispondente RAI da Madrid.
Editori Internazionali Riuniti, 212 p. €16,00