Alle 19 di ieri, dal server dell’università di Catania, parte una mail indirizzata agli studenti. Il contenuto non ha nulla a che vedere con l’attività didattica o con altre informazioni che, periodicamente, vengono inviate dall’ateneo agli studenti. E’ una mail elettorale in cui si sponsorizza la candidatura di Maria Elena Grassi, lista Udc, collegata al candidato governatore della regione Rosario Crocetta.
La notizia fa presto ad arrivare sul web, rilanciata da diversi siti locali
e dal Movimento Studentesco Catanese che promette denunce all’autorità
giudiziaria. Anche perché, scrivono gli studenti, “quasi certa appare la
complicità di qualcuno che lavora nell’ateneo”. Non è chiaro, ancora, di
chi siano le responsabilità ma un dato è certo: “il passaggio della mail
attraverso i server dell’Università di Catania rende chiaro e
incontrovertibile il coinvolgimento dell’Ateneo nella trasmissione del
messaggio elettorale”. Sotto accusa, ancora una volta, il rettore Antonio
Recca (iscritto all’Udc) che, dicono gli studenti “ha reso possibile
quest’ennesimo scandalo”.
Solo qualche giorno fa, il rettore è finito nel mirino degli studenti per
una consulenza d’oro, divenuta gratuita dopo le proteste, al fratello
pensionato.
Se ne stanno vedendo di tutti i colori nella campagna elettorale siciliana.
Abusi di ogni tipo, inciuci innaturali, veleni. Ma l’episodio di ieri, il
coinvolgimento diretto dell’ateneo catanese, ossia di un’istituzione che
dovrebbe essere il massimo presidio di civiltà e legalità, è quello che
meglio di tutti dà il senso della dimensione etica e politica che
accompagna la Sicilia verso il rinnovo delle sue più alte cariche
istituzionali.
Un campanello d’allarme per ogni coscienza democratica.