“Dal momento che quasi tutte le forze politiche hanno detto no al carcere
per i cronisti, ci attendiamo ora che chi ha sempre inneggiato alle liste
di proscrizione,agli editti bulgari, ai pestaggi mediatici,ai conflitti di
interesse, voglia compiere non solo una pubblica riflessione autocritica,
ma anche ritirare subito ogni proposta di legge bavaglio con le relative
previsioni di carcere e di sanzioni intimidatorie nei confronti degli
editori, dei direttori, della rete, dei cronisti, a partire da quelle
“penne ignote” spesso perseguitate per le loro coraggiose inchieste contro
mafie e camorre di ogni sorta”. Lo affermano in una nota Giuseppe
Giulietti, Federico Orlando e Tommaso Fulfaro, portavoce, presidente e segretario di Articolo21.