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Rai: gruppi di pressione bloccano riforme?

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“Da più parti, dentro e fuori la Rai, c’è grande apprensione per le decisioni che  potrebbero essere assunte dal prossimo consiglio di amministrazione della Rai. Articolo 21, invece, teme che possa accadere il contrario e cioè che gruppi di interesse o meglio di “conflitto di interesse” possano bloccare qualsiasi ipotesi di riforma strutturale e di cambiamento, a cominciare da quelli relativi alla Sipra, vera chiave di volta del sistema e della competizione nella raccolta delle risorse”.
Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.
“Piaccia o no la Rai è ancora ferma, salvo poche modifiche, all’assetto editoriale,industriale, produttivo deciso trenta anni fa, quando ancora esistevano Dc, Psi, Pci…; quel modello si è esaurito da tempo e non è più sostenibile. Chiunque si attardi in una sterile difesa dell’esistente rischia, persino inconsapevolmente, di condannare la Rai a morte sicura, favorendo il disegno di chi ha sempre desiderato la  liquidazione del servizio pubblico”. “Per queste ragioni – conclude Giulietti – ci auguriamo che il nuovo gruppo dirigente presenti quanto prima il piano di riforma e lo sottoponga al più ampio e trasparente dibattito in primo luogo con le associazioni professionali e sindacali dei lavoratori, dei giornalisti, dei dirigenti. Ovviamente diamo per scontato che, un qualsiasi progetto di riforma, sarà preceduto dalla definizione di nuove regole n in materia di appalti, di reclutamento del personale( a cominciare dai precari), di progressione delle carriere e dal reintegro di quanti sono stati allontanati, demansionati, dequalificati per ragioni assolutamente estranee alla valutazione del merito e delle capacità professionali”.


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