“Il presidente Monti ha ragione quando rivendica il merito di aver posto fine ad alcune delle pagine peggiori della storia della Rai e di aver cercato di mettere una pezza ad una situazione che stava portando il servizio pubblico dritto verso il fallimento. Il tutto, purtroppo, è stato portato a compimento lasciando inalterato il conflitto di interessi…” Così in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti e il senatore Vincenzo Vita.“E, soprattutto- continua la nota- la legge Gasparri che ha consentito ai governi e ai partiti, tranne poche eccezioni, di indicare l’intero gruppo dirigente. Questa contraddizione è ben viva e contribuisce a rallentare e ad offuscare il percorso di riforma e di autoriforma, questo nonostante il coro ” a bocca chiusa” di chi oggi loda acriticamente i vertici della Rai, pronto a sfoderare i coltelli se davvero comincerà a fare sul serio, magari introducendo norme severe e rigorose in materia di appalti, di carriere e di assunzioni.”
“Quanto alla necessitá di rafforzare il pluralismo – sottolineano Vita e Giulietti- e non solo quello politico, ( magari anche anche quello sociale, religioso, scientifico, culturale) condividiamo l’appello del presidente Monti e ci auguriamo che, quanto prima, i vertici della Rai vogliano riaprire le porte di Viale Mazzini ai soggetti sociali, ai temi, agli autori e ai giornalisti considerati “sgraditi” alla banda del conflitto di interessi e, per questo, allontanati, oscurati, dequalificati.”
“Dal momento che, alle Camere – concludono- sono giá state depositate numerose proposte in materia di conflitto di interessi e di superamento della Gasparri, sarebbe auspicabile che anche il governo presentasse la sua, se non altro potrà servire ad orientare, anche su questi temi, un confronto tra progetti e programmi diversi e non semplicemente sulle ” personalità” dei futuri contendenti.”