La notte tra il 13 e il 14 luglio 2008, a Varese, i carabinieri fermano e arrestano
Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero. Uva morirà in ospedale la mattina seguente al suo arresto. Che cosa è accaduto quella drammatica notte? Il documentario Nei secoli fedele – Il caso di Giuseppe Uva, che verrà proiettato domani in anteprima a Roma presso il Cinema Aquila… racconta le vicende legate alla tragica morte del quarantaduenne in seguito al suo arresto. Una rigorosa indagine su un decesso ancora inspiegabile e inspiegato, realizzata attraverso
un’accurata raccolta di testimonianze e documenti inediti.
Dopo aver trascorso tre ore in una caserma dell’Arma di Varese, sotto la custodia di
otto tra poliziotti e carabinieri, Giuseppe Uva viene trasportato in ospedale in
condizioni critiche. Nel volgere della notte l’uomo troverà la morte. Le cause del
decesso restano ad oggi tutte da chiarire.
L’unico processo celebrato finora, ha riguardato l’ipotesi di morte per colpe
mediche, ma è stato dimostrato – con sentenza di primo grado – che i medici che
hanno tenuto in cura Uva dopo l’arresto, non hanno alcuna colpa. Dopo un supplemento
di perizia, sempre disposto dal giudice, è stato scientificamente provato che le
cause del decesso coincidono con un complesso di fattori esterni che hanno scatenato
un collasso cardiaco: stato di ebbrezza, stress emotivo, lesioni. La domanda torna a
ripetersi: cosa è accaduto in quelle ore?
Allo stato attuale nessun nuovo processo è in corso, ma il giudice estensore della
sentenza ha disposto ulteriori indagini sull’arco di tempo che la vittima ha
trascorso in caserma e sulle reali cause di morte. In quelle ore è racchiusa la
verità.
La stampa si occupò del caso, poco noto all’opinione pubblica se non fosse stato per
un servizio del programma “Le Iene” che costò al giornalista e alla sorella Lucia
Uva, una querela per diffamazione da parte degli agenti coinvolti, sollevando
diversi interrogativi.
Il lavoro di ricostruzione di Adriano Chiarelli su quanto accaduto, vuole far luce
sull’ennesimo caso di “Vittime di Stato” come li hanno definiti i familiari di
Cucchi, Aldrovandi e altri che come Uva hanno visto morire i loro cari in
circostanze non troppo diverse.
“Da quel momento ho giurato che avrei fatto tutto il possibile per arrivare alla
verità sulla sua morte, un simile scempio non può restare impunito”. Sono state le
parole della sorella Lucia dopo aver visto il corpo straziato del fratello. La donna
continua a battersi per la verità, convinta, come dichiara nelle interviste raccolte
nel documentario, di poter restituire a suo fratello almeno la sua dignità.
«Nei secoli fedele – IL CASO DI GIUSEPPE UVA, un’operazione di verità per portare a
galla una storia scomoda per quanto assurda, una di quelle vicende in cui la
banalità del male si mischia con la nebbia dei tribunali senza soluzione di
continuità.» Mario Di Vito – Contropiano
Giovedì 27 settembre ore 19
Nuovo Cinema Aquila
Via l’Aquila, 66 – Roma
La Soulcrime presenta
in anteprima nazionale il documentario
NEI SECOLI FEDELE
IL CASO DI GIUSEPPE UVA
ideato e scritto da Adriano Chiarelli
regia di Francesco Menghini