Caro amico, cara amica,
Il governo italiano sta chiudendo la scuola italiana di Asmara, Eritrea,
con una circolare nella quale ha comunicato che non ci sono più le
iscrizioni alle prime classi di ogni ordine e grado, fatto salvo per i
bambini di genitori italiani.
Di fatto, circa 1.200 bambini si vedono privati del loro diritto
all’educazione. Quando terminano il ciclo scolastico, non troveranno più
nessuna scuola nazionale dove continuare i loro studi.
Il tutto perché i sindacati italiani non sono soddisfatti della
concessione da parte del governo locale di soli 5 anni di permanenza
(normalmente sono due) rispetto ai nove da loro richiesti.
Abbiamo quindi concordato di fare questa settimana un mailbombing al
Ministro degli Esteri e al Ministro della Cooperazione per chiedere di
rivedere la posizione italiana.
Una richiesta ufficiale è già stata inviata da me ai ministri ed
un’interpellanza sarà presentata in Parlamento dall’On. Tuoadi.
Vi chiediamo quindi di partecipare e di invitare tutti i vostri amici e
conoscenti ad inviare il testo sotto di seguito riportato alle due mail:
Ministro degli Esteri – gabinetto@esteri.it
Ministro della cooperazione – segreteria.ministroriccardi@governo.it
Testo della lettera da copiare sulla mail:
Ill.mo Ministro agli Affari Esteri
Amb. Giulio Terzi di Sant’Agata
Minisero Degli Affari esteri
Piazzale della Farnesina, 1 – 135 – ROMA
c.c Ill.mo Ministro della Cooperazione
Prof. Andrea Riccardi
OGGETTO: Soppressione delle prime classi della scuola italiana di Asmara –
Eritrea
Ill.mo Sig. Ministro,
di fronte alla decisione assunta di chiudere le prime classi della Scuola
Italiana di Asmara a partire dal prossimo anno scolastico 2012-2013,
comunicata dal Ministero il 05 luglio 2012, ci rivolgiamo urgentemente a
Lei e all’intero Governo Italiano per chiederne l’immediata sospensione.
Tale decisione infatti, non rappresenta semplicemente l’avvio di fatto
della chiusura della scuola, ma è una vera e propria violazione del
diritto all’educazione di oltre 1000 studenti che la frequentano
regolarmente ed un atto discriminatorio tra i bambini italiani, quelli
eritrei e di altre nazionalità che potrebbe portare anche a momenti di
tensione nelle relazioni locali. La chiusura delle prime classi infatti,
comporta di fatto l’impossibilità degli studenti ad accedere alla scuola
superiore. Uno studente che completerà le elementari, non potrà più
frequentare la scuola media e così lo studente che completerà la scuola
media non potrà andare a nessuna scuola superiore. Riteniamo la mediazione
raggiunta con le autorità locali per i contratti degli insegnanti, una
grande apertura, sufficiente ad evitare la privazione del diritto
all’educazione ad oltre 1000 studenti.
Certi che il nostro Governo attraverso la Sua mediazione, che sappiamo
molto attenta a questi particolari e a tutto ciò che riguarda i diritti
umani, restiamo in attesa di una cortese risposta a questa emergenza,
segnalata anche in una lettera inviateLe da un gruppo di genitori di
Asmara lo scorso 16 luglio.
L’occasione ci è gradita per porgere i più cordiali saluti
Firma e Data
Informazioni sul sito: http://cipsi.it/