Mentre gli Stati Uniti stanno cercando di capire chi abbia organizzato l’attacco al consolato di Bengasi, restano ancora molte cose da verificare sul film “the Innocence of Muslism” che ha scatenato le proteste in Egitto e Libia.
In particolare, sottolinea la stampa americana, molti interrogativi riguardano chi sia il vero autore della pellicola e chi abbia deciso di ‘postare’ su internet alla vigilia dell’11 settembre un trailer del film tradotto in arabo. Il film, in sè era su internet da luglio ma non aveva suscitato particolare interesse o scalpore e a fare la differenza è stata proprio la versione ridotta in arabo. Misteriosa è comunque la figura di Sam Bacile, l’ americano con cittadinanza israeliana che rivendica di essere il regista della pellicola. Ieri Bacile parlando al telefono col Wall Street Journal ha ribadito di considerare l’islam “un cancro”, ma resta il fondato sospetto che il suo non sia altro che uno pseudonimo.
Le ricerche effettuate ieri non hanno portato ad alcun risultato. Negli Usa non risulta nessuna persona che abbia il nome di Sam Bacile e anche Israele ha affermato che non esiste nessun israeliano con quel nome. Il Wall Street Journal dal canto suo ha cercato di ricontattare il telefono con cui Bacile si era fatto vivo ma senza risultati. Il numero di telefono apparterrebe comunque a un utente di Cerritos in California. Nell’abitazione corrispondete un giovane che vive lì d poco ha spiegato che sino a poco tempo fa l’inquilino si faceva chiamare Nakoula Basseley Nakoula e verificando su internet gli annunci per il casting di un film di avventura nel deserto si è verificata l’esistenza di due produttori: Sam Basselley e Nakoula.
Nessuna traccia di Nakoula, però, anche se una persona chiamata Nakoula Nakoula risulta essere stata in carcere 21 mesi per truffa sino al giugno 2011. Tra i vari alias utilizzati dal truffatore anche i nomi Mark Basseley Youssef e Youssef M. Basseley. Altre tracce portano allo sfuggente Nakoula. L’associated Press ha fatto sapere di aver trovato un numero di cellulare di un Sam Bacile. Al telefono risponde un certo mr. Nakoula, un cristiano copto che sostiene di aver gestito la società che ha prodotto il film ma nega di essere Sam Bacile. (Con agenzia Tmnews)