Il parere positivo della Corte costituzionale tedesca al fondo salva-stati europeo è arrivato, puntuale alle 10 di questa mattina, con la lettura della decisione da parte del presidente della Corte di Karlsruhe, Andreas Vosskuhle. Il presidente tedesco Joachim Gauk potrà adesso apporre la sua firma di ratifica alla legge già approvata a luglio dal Bundestag.
Come molti avevano previsto però, e come la giurisprudenza precedente lasciava presagire, gli otto membri della Corte hanno posto dei vincoli ben precisi al loro via libera. Questo “sì, ma” non dovrebbe quindi oscurare il futuro della moneta unica e dell’eurozona, ma avrà sicuramente delle conseguenze sull’orizzonte politico del cancelliere tedesco Angela Merkel.
I giudici infatti, pur non considerando inconstituzionale il Fondo permanente salvastati, né il Patto di stabilità europeo, esigono dal governo di Berlino che qualsiasi decisione inerente eventuali aumenti del contributo finanziario tedesco all’Esm venga sottoposto al vaglio del parlamento. Una situazione non facile per il cancelliere, la cui maggioranza parlamentare si è dimostrata alquanto divisa sulla questione, in particolare tra le fila dei cristianosociali bavaresi, contrari a qualsiasi apertura nei confronti dei paesi del Sud dell’Europa. La Germania è il maggiore contributore dell’Esm.
Il verdetto è arrivato in una giornata particolarmente fitta di eventi a livello europeo, con il presidente della Commissione José Manuel Barroso, che oggi ha lanciato da Strasburgo un appello alla trasformazione dell’Ue in una vera e propria “federazione democratica di Stati-nazione”, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione davanti alla plenaria del Parlamento europeo. A questo si aggiunge il voto olandese, dove i cittadini si recano alle urne, in un quadro di forte contrapposizione tra euroscettici e filoeuropeisti.
Per gli otto giudici costituzionali tedeschi, contrariamente a quanto sostenuto nei sei ricorsi presentati alla Corte, l’Esm è “conforme in gran parte con l’esigenza costituzionale che la sovranità in materia di bilancio resti nelle mani del Bundestag”. Contemporaneamente i giudici hanno blindato il tetto del contributo finanziario della Germania all’Esm, stabilendo che questo non possa oltrepassare i 190 miliardi di euro. Un eventuale superamento di questa soglia non sarà possibile se non con l’approvazione del Parlamento tedesco, esigendo che il Bundestag e il Bundesrat siano pienamente informati. I giudici ritengono inoltre che non si possa rimproverare all’Esm di essere uno strumento incostituzionale di finanziamento dei deficit degli stati in difficoltà dell’eurozona tramite la Banca Centrale europea, solo perché non viene esplicitamente esclusa la possibilità che il Fondo si avvalga dei rifinanziamenti della stessa Bce.
*tratto da Il mondo di Annibale