di Fnsi
“Dieci anni capo ufficio stampa dell’Università degli Studi Roma Tre con un rapporto di lavoro di co.co.co.; ottimi attestati dell’attività svolta in questi anni da parte di docenti dello stesso Ateneo e, infine, riconoscimenti indiscussi di alta professionalità dal mondo dei media. Nonostante questo curriculum la collega Monica Pepe non ha potuto evitare di essere messa alla porta senza troppi ringraziamenti. Infatti, il suo rapporto di lavoro si è interrotto bruscamente nel 2012. E questo per un evidente motivo: aver chiesto, con insistenza, di essere stabilizzata così come era già avvenuto per altre colleghe dello stesso ufficio stampa.
Dopo l’intervento della Fnsi, ed un primo diniego dello stesso rettore Guido Fabiani, la collega Monica Pepe è stata invitata a partecipare ad un concorso che non prevedeva, se non di striscio, l’istituzione dell’ufficio stampa e la definizione del suo organico. Un concorso, quindi, in contrasto con i dettati della legge 150/2000 sulla comunicazione ed informazione nella pubblica amministrazione. Come era facile prevedere la collega, non ritrovando nel concorso nessuna materia relativa alla sua professione, non è stata ammessa agli orali. In un recente incontro tra il rettore Fabiani e una delegazione della Fnsi, guidata dal Segretario generale aggiunto Giovanni Rossi, il Direttore generale dell’ateneo non ha nascosto la sua contrarietà, senza una motivazione specifica e credibile, all’assunzione della collega Monica Pepe.
La Fnsi considera questi atteggiamenti lesivi della professionalità della collega ed in contrasto con la legge istitutiva degli uffici stampa nella pubblica amministrazione. Per questi motivi il Sindacato dei giornalisti italiani chiede al rettore Guido Fabiani che sia rivista la decisione di fatto sulla collega Pepe. Il Sindacato dei giornalisti sarà al fianco della collega e sottoporrà la questione agli organismi competenti”.