Non troveremo mai un fine per la nazione, né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico. Nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo.
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana. Mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle querce secolari, la perdita delle nostre meraviglie naturali e la cementificazione selvaggia.
Cresce con la produzione di missili e aerei militari per bombardare…. con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari né dell’intelligenza del nostro dibattere.
Il PIL non misura la nostra arguzia o il nostro coraggio… né la nostra saggezza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro paese. Il PIL misura tutto, eccetto ciò che rende veramente degna la vita di essere vissuta. Può dirci tutto sull’Italia, ma non se possiamo sentirci orgogliosi di essere italiani! Buona visione e arrivederci al 13 ottobre per La Notte Bianca per la RAI ai cittadini…. ci sarà anche Bob
Elezioni 2013 – consigli ai governanti
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