Sono mesi che il parlamentare sardo ha il dito puntato contro la compagnia di navigazione Tirrenia e contro gli sprechi e le manovre del Governo, tanto da indurlo ad esprimere il voto contrario al decreto sulla spending review. «Una regalìa alle lobby» così il deputato Mauro Pili ha definito le convenzioni tra lo Stato e la Tirrenia per le privatizzazioni e continua a non fermarsi nelle indagini. «Queste navi sono spacciate come nuove ma fanno parte del pacchetto imbroglio dove le tariffe restano inalterate per colpa di quelle convenzioni con le quali la Tirrenia è stata venduta. 560 milioni di euro regalati, soldi per comprare navi datate e mantenere tariffe alle stelle. E c’è chi si dichiara anche soddisfatto». L’affondo arriva con la pubblicazione delle foto che evidenziano il vero nome della “Amsicora” ormeggiata nel porto di Cagliari e pronta a partire alla volta di Civitavecchia«Ecco come Europa Palace, con un po’ di bianco è diventata Amsicora. Per la gioia dei creduloni. L’obiettivo è nascondere con un po’ di vernice “l’imbroglio di Stato”». Il vero nome della nave è “Europa Palace”, meglio nota come una media nave da Crociera costruita nel 2001 nei Fincantieri Sestri cantieri navali di Trieste e battente bandiera greca sotto l’effige “ΣΥΡΩΠΗ ΠΑΛΑΣ ΗΡΑΚΛΕΙΟ” seguiva la rotta Patras – Corfu- Igoumenitsa- Venezia, ad una velocità media di 29,5 nodi fino ad un massimo di 31,6 nodi. 190 cabine per 1912 passeggeri, la nave presenta visibili segni di ruggine nonostante il recente battesimo, ma ciò che miete dubbi sono i costi altissimi che la vedono protagonista insieme alla “Bonaria”, legittimati da una convezione di Stato che Pili definisce, a ragione, “truffa”. E stamane il deputato sardo ha smascherato su facebook i traghetti greci e l’operazione mediatica. «Per la Tirrenia sono finiti gli effetti speciali e anche i giochi di prestigio. I documenti fotografici e gli atti pubblicati su Facebook cancellano l’operazione mediatico-propagandistica che, per gettare fumo negli occhi dei sardi, aveva messo in piedi una vera e propria campagna ad effetto per tentare di nascondere il grande imbroglio di Stato ai danni della Sardegna e dei sardi». Lo ha detto stamane Mauro Pili dopo aver pubblicato sulle sue pagine di Facebook i dati del registro navale greco che attestano la vera identità delle navi dirottate di tutta fretta sulla rotta di Cagliari per l’operazione mediatica. «I documenti e le foto pubblicate sono – sostiene Pili – la più evidente dimostrazione di una campagna di propaganda messa in piedi per oscurare la firma della vendita di Tirrenia e tentare di nascondere quell’imbroglio di Stato che regalerà alla nuova Tirrenia 560 milioni di euro in cambio di tariffe alle stelle e la cancellazione di qualsiasi tipo di concorrenza sulle rotte sarde». È bastato un barattolo di vernice per coprire la truffa di Stato e le tariffe da rapina e, continua «quel luccichio di dieci giorni fa – ha detto Pili – è svanito e resta eloquente la vernice bianca impressa sul vecchio nome della nave e la ruggine affiorante. Il vecchio nome greco Europa Palace della compagnia di navigazione Minoan Lines con qualche barattolo di vernice bianca diventa Amsicora, utilizzando un nome ad effetto per rendere ancora più efficace la campagna di fumo mediatico. Non cambia niente, nemmeno il rosso che campeggia in tutta la vecchia linea della compagnia Minoan. Risparmio assoluto anche nella vernice, ma non certo risparmio destinato ad abbassare le tariffe». A questo punto a parlare chiaro sono anche i registri navali greci: Europa Palace è stata varata nel 2001 ed è stata registrata nel porto greco di Heraklion. Ma quel che più è evidente è la data con la quale viene fotografata nella campagna di comunicazione della compagnia Minoan: giugno 2011. E ciò che ancor più colpisce è che lo stesso traghetto è ancor oggi disponibile nella flotta greca della Minoan Lines. Basta verificare sul sito della stessa compagnia:http://www.minoanlines.it/navi_europa.htm. «Si tratta, come è evidente, di una di quelle operazioni costruite a tavolino per tentare con un colpo mediatico di oscurare il misfatto di una vendita di Stato opaca e scandalosa. Tutti questi elementi si scontrano con il silenzio e l’omertà di tutti coloro che avrebbero dovuto vigilare e impedire che il grande imbroglio di Stato andasse in porto senza il benché minimo rispetto di regole e leggi. A tutto ciò – ha proseguito Pili che ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dei Trasporti Passera – si aggiunge una tempistica davvero incredibile per la messa in servizio di queste navi greche sulle rotte italo sarde. Come è stato possibile cambiare nome di una nave? Cambiare registro di Stato in meno di dieci giorni? Queste navi battono bandiera italiana? Dove sono registrate? Come è stato possibile questo cambio di bandiera in così pochi giorni? Efficienza amministrativa delle autorità preposte? E soprattutto quando è stata richiesto il cambio di nome? E da chi? Dalla Cin? Dalla prima Cin o dalla seconda? O forse da uno dei soci della Cin poi ritiratosi?”. È necessario fare piena luce sull’operazione Tirrenia ed aprire un’inchiesta Parlamentare. Pili si rivolge al Ministro e noi italiani dobbiamo pretendere risposte ed uscire dal silenzio al di là delle logiche partitiche e di schieramento. «Questa operazione napoletana avviene tutta con la complicità del commissario della Tirrenia e la supervisione di un Ministero inesistente o complice di un’operazione devastante per la continuità territoriale da e per la Sardegna. Operazione da pirati del mare che fanno razzia di rotte e frequenze, che decidono tutto in totale autonomia senza controlli e senza la riscrittura di quelle convenzioni truffa grazie alle quali saranno elargiti 560 milioni di euro senza che nessuno sappia il motivo. Un dato è certo e inequivocabile:le tariffe restano impraticabili, hanno e stanno mettendo la Sardegna in ginocchio. E nessuno del governo dice niente. Anzi, proseguono a coprire il misfatto. Occorre – conclude Pili nell’interrogazione – un’inchiesta parlamentare su quanto sta accadendo, è indispensabile che il parlamento apra un fascicolo urgente sull’intera vicenda della vendita Tirrenia. Si deve accendere non uno ma cento riflettori. In gioco c’è un diritto inalienabile, quello alla libertà di movimento di un popolo. Diritto che viene negato a colpi di vernice e di tariffe alle stelle».