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Stragi naziste: la Cassazione accoglie il ricorso tedesco

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di Gemma Bigi
La Corte di Cassazione, sulla linea espressa dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja nel febbraio scorso, ha decretato il non diritto per i familiari delle vittime delle stragi naziste in Italia di ricevere un risarcimento dallo stato tedesco. Sono invece state rese defintivie le condanne all’ergastolo per quattro ex militari nazisti imputati per i crimini contro civili: Joseph Bauman, Wilhelm Kusterer, Max Schneider e Helmut Wulf.

La sentenza della Cassazione -emessa il 31 maggio – ha fatto proprio il principio dell’immunità civile degli Stati per i crimini commessi dai loro eserciti, sancita dalla sentenza dell’Aja che, inevitabilmente, rappresenta ora un importante precedente per ogni processo sulle stragi risalenti alla seconda guerra mondiale.

In Italia i processi pendenti per crimini contro l’umanità commessi dai soldati nazisti sono ancora numerosi.
Il 20 aprile 2011 la Corte militare di Appello di Roma aveva dichiarato la Germania responsabile civile dell’eccidio di 350 civili uccisi nell’agosto del 1944 tra Fivizzano e Fosdinovo, in provincia di Massa. La sentenza riconosceva agli oltre 60 familiari delle vittime un risarcimento complessivo di circa cinque milioni di euro e alla Regione Toscana, costituitasi parte civile assieme ai Comuni di Fivizzano e Fosdinovo, 40 mila euro. Verdetto che la Suprema Corte ha di fatto annullato.

Si chiude così la possibilità di derimere attraverso vie giudiziali fatti di questo genere, lasciati d’ora in avanti al campo diplomatico. Non a caso, dopo la sentenza dell’Aja di febbraio, si sono avviati contatti fra Roma e Berlino in merito, grazie anche all’impegno in tal senso del Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi.
La Germania non ha mai rifiutato di ammettere le sue responsabilità morali legate al regime nazista, ma quelle materiali, a così grande distanza di tempo, difficilmente verranno riconosciute.
Se la storiografia e le recenti sentenze hanno comunque messo punti fermi al racconto e ricordo di quelle stragi, il contributo che potrà dare il dialogo fra Stati resta tutto da conoscere.

* Anpi


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