“Chi si oppone ai bavagli italiani, non può restare in silenzio di fronte al “bavaglio” russo e al rischio che siano lasciate in carcere alcune componenti del gruppo rock antiputiniano Pussy Riot. Non si tratta di un caso isolato, perchè altri oppositori ed altri musicisti rischiano la stessa sorte, esattamente come accadeva durante il regime sovietico”. Lo affermano in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21.
“Per queste ragioni abbiamo deciso non solo di aderire all’appello lanciato da Amnesty International, ma anche di chiedere a tutti gli artisti italiani (come hanno già fatto Elio e le storie Tese) di aderire e di portarlo a conoscenza di tutti i loro spettatori durante le prossime esibizioni”.