di Nadia Redoglia
Ho scoperto che l’insieme rappresentativo di beni e servizi consumato dalle famiglie (il cosiddetto paniere) annovera nel 2012 ben 1.398 prodotti aggregati in 597 posizioni utili a calcolare mensilmente i relativi indici dei prezzi. A giudicare dalle botteghe vuote, a parte quelle chiuse definitivamente, dalle “mense per i poveri” sempre più affollate, dai cassonetti presi d’assalto dagli esponenziali rovistatori così come i banchetti dei vestiti usati comprati per 3 euro, ebbene, sorge spontaneo chiedersi se i soloni, prima d’estrapolare le loro statistiche, si domandano quali e quante famiglie consumano quei prodotti. A noi pare siano ormai troppi gli italiani che consumano solo più pane latte e uova: e gli altri 1.395 prodotti con quale criterio sono distribuiti?
In quel paniere ci sta anche la benzina (che ha superato oggi i 2 euro al litro), il tabacco per sigarette (che da 90/100 euro al chilo nel 2010, è arrivato nel 2012 a 150) e, novità dell’anno, lotterie istantanee, scommesse sportive e i giochi a base ippica. Siccome usare l’auto è diventato bene di lusso, dunque riservato a chi può detrarsi il consumo dalle tasse o a chi le tasse non le paga proprio, per coerenza dovremmo levare dal paniere il carburante. Rimangono fumatori e giocatori che insieme a quelli che hanno mandato e proseguono a mandare in vacca il paese, a quanto pare sorreggono i nostri indici. Per tutti gli altri in alto i medi.