Il bel viso di Nadezhda Tolokonnikova campeggia anche dalla copertina del Der Spiegel, il più noto dei settimanali tedeschi. La leader delle Pussy Riot e’ritratta dietro le sbarre, sotto di lei il titolo “La Russia di Putin”. L’ennesima dimostrazione di una mobilitazione globale a favore della punk band al femminile alla sbarra per una canzone anti-Putin nella chiesa del Salvatore a Mosca. L’attesa sentenza per un processo che, oltre ad aver diviso la popolazione locale, sarà emblematico per la attuale politica putiniana e per la giustizia russa, e’ prevista per domani. Le più grandi star internazionali si sono subito schierate a favore delle ragazze, lanciando appelli e dedicando loro momenti speciali nei concerti, come ha fatto Madonna durante il suo show moscovita. Un atto per cui la pop star e’ stata liquidata con l’epiteto di vecchia p…. dal vicepremier Dmitri Rogozin e per cui gli estremisti cristiani hanno bruciato in piazza la sua foto. Iconoclastia e Inquisizione, come nel medioevo.
Un approccio troppo antico e troppo liberticida. Venerdì migliaia di persone scenderanno in piazza in tutto il Mondo per sostenere le ragazze. Ci saranno cortei a Parigi, Barcellona, New York e Berlino. Qui un gruppo di parlamentari ha inviato all’ambasciata una lettera In cui etichetta la detenzione delle Pussy Riot come un provvedimento draconiano e Sottolinea come “in uno stato laico e pluralista la libertà di espressione non puo’ essere concepita come un crimine”.
A Mosca il corteo di protesta inizierà alle 14 locali e sarà coordinato dagli avvocati difensori della band. Anche in Italia molti artisti hanno dimostrato la loro solidarietà verso le Pussy Riot. A Milano l’Associazione Annaviva Un presidio alle ore 17 sotto la bandiera russa dell’Expo.