Oliviero Bonfanti ha già percorso più di 6.500 chilometri in bicicletta in Europa, partendo il 1° giugno da Bergamo e facendo oggi tappa a Torino. Con un obiettivo: celebrare il lavoro, in tutte le sue forme, e ricordare le grandi tragedie che hanno colpito i lavoratori.
Una delle recenti tappe del suo tour, che ha toccato anche Austria, Olanda, Gran Bretagna, Francia e Svizzera, è stata infatti in Belgio, aMarcinelle, dove l’8 agosto 1956 sono morti 262 minatori, tra cui 136 italiani. Oggi a Torino, in corso Regina Margherita 400, davanti all’ex acciaieria ThyssenKrupp, dove morirono sette operai nel rogo del 6 dicembre 2007, Bonfanti ha voluto incontrare Massimiliano Quirico, il direttore della rivista Sicurezza e Lavoro, che da tempo si occupa di promuovere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia, e un ex operaio dello stabilimento, Pino Morese.
È stata un’occasione per ripercorrere la storia dell’acciaieria, della tragedia e del conseguente processo, conclusosi in primo grado con la sentenza del 15 aprile 2011 che ha condannato i vertici della multinazionale (l’inizio dell’appello è previsto in autunno).
“Vi ringrazio per il vostro impegno, ma non ho parole, non riesco a dire nulla di fronte al luogo di questa tragedia – ha dichiarato Bonfanti – È un evento così grande, che ha segnato la storia della cultura italiana, speriamo anche in positivo. Speriamo che da qui si possa ripartire per arrivare a una cultura del lavoro diversa. Sogno che un giorno gli stessi onori tributati ai militari italiani morti per la patria vengano resi anche a chi è morto sul lavoro: di fatto, è per il bene comune che si lavora”.
Stasera, o al massimo domattina, Bonfanti sarà a Casale Monferrato(Alessandria), per rendere omaggio alle vittime dell’amianto prodotto dalla Eternit. Quindi proseguirà verso le terre emiliane colpite dal terremoto, per poi concludere il viaggio intorno al 15 agosto a San Giorgio, frazione di Brunico (Bolzano), nella ex segheria dove lavorò suo padre. I chilometri percorsi saranno più di 7.000. Ha attraversato pianure, foreste, salite impegnative e ripide discese, è caduto due volte e ha forato tre volte, ma ha incontrato “tante persone meravigliose, disponibili e pronte ad aiutare il prossimo”. Ha fotografato e condiviso il lavoro di moltissime persone: con uno spazzino ha pulito i cortili del Louvre a Parigi, ha aiutato operai polacchi a costruire tetti di legno e paglia in Olanda, ha salutato i minatori del Galles, ecc.
Bonfanti non è nuovo a imprese del genere: lo scorso anno ha percorso con la sua bici Bianchi più di 12.000 chilometri, attraversando la Cina lungo la Via della Seta, per un viaggio ispirato al tema dell’infanzia.