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Cinecittà, risoluzione bipartisan alla Camera

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Pubblichiamo il testo della risoluzione sulla vicenda Cinecittà che è stata incardinata in Commissione. Questo significa che al rientro i primi di settembre le prime risposte che dovrà dare il governo in commissione saranno proprio su questo tema. La risoluzione è firmata dai deputati Coscia, Giulietti, Rampelli, Carlucci, Granata, De Biasi

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00967
presentata da
MARIA COSCIA
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

La VII Commissione,

premesso che:

da diverse settimane è in corso una vertenza tra i lavoratori di Cinecittà Studios spa rappresentati dalle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Comunicazioni e la dirigenza degli Studios;

Cinecittà rappresenta il cuore della cultura cinematografica del nostro Paese, un bene comune produttivo e culturale, un patrimonio da non disperdere ma anzi un centro di eccellenza da rilanciare nella sua mission principale quale Polo industriale del cinema e dell’Audiovisivo;

Cinecittà, costruita nel 1936 su progetto di Gino Peressutti, costituisce, dunque, ancora oggi il più moderno ed attrezzato stabilimento cinematografico d’Europa con 16 teatri di posa costruiti negli anni Trenta e altri 6 realizzati negli anni successivi, per complessivi 600 mila metri quadrati di superficie, due piscine esterne e una interna per riprese acquatiche, 40 mila metri quadrati di strade e piazze, 35 mila metri quadrati di giardini;

l’articolo 14 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito dalla legge n. 111 del 2011, prevede l’istituzione di una società a responsabilità limitata, denominata Istituto Luce-Cinecittà, con sede a Roma con capitale sociale di 15 mila euro detenuto interamente dal Ministero dell’economia e delle finanze;

l’onere derivante dalla sottoscrizione del capitale per la costituzione della società a responsabilità limitata è finanziato attraverso corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo unico per lo spettacolo, come risultante dalla tabella C della legge finanziaria n. 220 del 2010;

la nuova società sostituisce di fatto Cinecittà Luce spa, che viene messa in liquidazione e trasferita alla società Fintecna o a società da essa interamente controllata, presumibilmente Fintecna immobiliare, preso atto che il comma 8 dell’articolo 33 del citato decreto-legge prevede la liquidazione della Patrimonio spa società immobiliare interamente controllata da Fintecna;

si pone di conseguenza il problema di quale possa essere il destino del rilevante patrimonio immobiliare pubblico della disciolta Cinecittà-Luce costituito da edifici di grande valore storico e monumentale destinati all’intero ciclo della produzione cinematografica e televisiva e da terreni di completamento del compendio storico degli stabilimenti;

l’indotto complessivo degli addetti, delle professioni, delle aziende che operano in Italia nel campo della produzione cinematografica è calcolabile all’incirca in 8000 addetti direttamente impegnati nel settore dello spettacolo e del cinema, 12.000 aziende che lavorano nel settore della produzione di contenuti, 250.000 persone impegnate nella filiera produttiva e delle tecnologie comunque collegate;

questo comporta un serio e concreto impegno da parte del gestore per mettere in atto, da una parte, politiche del lavoro che incrementino l’utilizzo degli stabilimenti di Cinecittà oltre ai servizi offerti dai fornitori sia sul territorio regionale che nazionale e, dall’altra, interventi tesi ad incrementare il suo grado di competitività sul mercato nazionale e internazionale;

in relazione, poi, agli eventi da prevedere, grazie alle enormi potenzialità e peculiarità offerte da questa struttura, sarebbe opportuno – tra l’altro – programmare la realizzazione del festival del cinema di Roma proprio all’interno del complesso di Cinecittà,
impegna il Governo:
ad operare affinché il polo degli stabilimenti e delle infrastrutture di Cinecittà, dell’Istituto Luce e del Centro sperimentale di cinematografia restino destinati alle loro originarie funzioni di produzione, tutela e formazione del prodotto cinematografico e audiovisivo;

a disporre del patrimonio immobiliare pubblico delle tre realtà precedentemente indicate e costituito da edifici storici, di più recente costruzione e da terreni liberi, in funzione delle finalità industriali e culturali per le quali sono sorti e comunque nel pieno rispetto delle norme vigenti che regolano l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico di tipo storico e monumentale come anche stabilito dal codice dei beni culturali (decreto legislativo n. 42 del 2004) dall’articolo 155 all’articolo 59 del medesimo;

a verificare tali indirizzi con il gestore «Cinecittà Studios» al fine di una piena garanzia sul rilancio industriale dell’intero polo di Cinecittà puntando con decisione ad una politica integrata tra diversi soggetti pubblici e privati – RAI, Anica -, alla promozione di eventi e di rassegne che abbiano come location gli studi cinematografici storici, alla interazione con altri importanti insediamenti produttivi a partire dal complesso ex De Laurentiis di Castelromano, presso Roma, e costruire una proposta complessiva e condivisa per il rilancio del settore della produzione di contenuti multimediali e del territorio coinvolto;

a farsi parte attiva affinché si proceda in tempi rapidi alla convocazione di una tavolo di confronto tra la dirigenza della Cinecittà Studios spa e le organizzazioni sindacali e promuovere tutte le iniziative utili per giungere ad una soluzione positiva della vertenza;

a salvaguardare e sviluppare il patrimonio delle «Teche» concentrando sull’Istituto Luce il versamento di molti importanti fondi anche al fine di preservare un inestimabile patrimonio storico e di tutela della memoria storica nazionale e popolare del Paese;

a garantire il necessario sviluppo del settore tecnologico, soprattutto attraverso l’incremento del digitale da conseguire mediante creazione di idonee strutture o adeguamento di quelle esistenti alle nuove realtà produttive (virtual set, motion capture e green screen);

ad impegnare, d’intesa con gli enti locali interessati e competenti in materia urbanistico edilizia, le aree residue del compendio storico di Cinecittà allo sviluppo delle attività produttive e industriali proprie di Cinecittà, evitando il rischio di impropri utilizzi a fini di valorizzazione commerciale non connessi al rilancio del polo cinematografico più importante d’Italia e di Europa;

ad assumere iniziative volte a prevedere nel quadro della programmazione economica e finanziaria, pur nel rispetto dei vincoli dettati dalla intensa azione di risanamento intrapresa per garantire la stabilità monetaria, adeguate risorse per il rilancio del polo di Cinecittà-Istituto Luce, Centro sperimentale di cinematografia impegnando risorse pubbliche anche attraverso la Cassa depositi e prestiti e ricercando ogni forma di collaborazione economica per mobilitare risorse private;

a sollecitare un serio e concreto impegno da parte del gestore per garantire politiche del lavoro che incrementino l’utilizzo degli stabilimenti di Cinecittà e i servizi offerti dai fornitori sia sul territorio regionale che nazionale;

a incentivare la nuova società di gestione a mantenere ed anzi incrementare un adeguato livello di competitività sul mercato nazionale ed internazionale, anche attraverso un’idonea politica dei prezzi, mettendo altresì in risalto la notorietà del marchio cui abbinare importanti investimenti sul fronte della modernizzazione delle strutture teatrali;

a tenere conto del fatto che, in relazione agli eventi da prevedere e grazie alle enormi potenzialità e peculiarità offerte da questa struttura, sarebbe opportuno programmare la realizzazione del festival del cinema di Roma proprio all’interno del complesso di Cinecittà.

(7-00967)
«Coscia, Giulietti, Rampelli, Carlucci, Granata, De Biasi».


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