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Tv: è switch off per la Sicilia ma Telejato continuerà a trasmettere

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di Michela Mancini
La data di ieri non segna solo il passaggio al digitale per la Sicilia, il due luglio dovrà essere ricordato soprattutto come una vittoria per l’informazione. Telejato vince la sua battaglia e continua a trasmettere dal canale 273. Il cosiddetto switch off, imponendo vincoli molto restrittivi per le televisioni comunitarie, aveva rischiato di far chiudere la piccola emittente partinicese, attiva sul territorio da dieci anni. Non erano riuscite le costanti minacce dei boss di turno a zittirla e adesso possiamo dirlo, non c’è riuscita nemmeno una legge contenuta nella finanziaria 2011, firmata dal governo Berlusconi.

Telejato ha presentato la domanda per entrare nella graduatoria (necessaria al fine delle assegnazione delle frequenze, ndr) insieme ad altre emittenti. Con loro ha costituito un consorzio che ha permesso di raggiungere i parametri richiesti dal Ministero competente. Grazie ad un lavoro di squadra, l’emittente antimafia più famosa al mondo, da oggi continuerà a fare il suo lavoro.

Quella per far rimanere viva Teljato è stata una battaglia degna di essere ricordata nel tempo. Accanto a Pino Maniaci, direttore dell’emittente,  si sono schierate numerose associazioni (Ass. Rita Atria, Libera, AddioPizzo) e testate (I Siciliani, Libera Informazione, Dieci E venticinque). Soprattutto a schierarsi in nome dell’informazione libera, sono state le scuole, i cui appelli sono giunti direttamente alle cariche istituzionali più alte, a dimostrare che l’antimafia e la sua storia non appartengono solo al meridione: sono una risorsa per il Paese intero.  Si è costituito un comitato “Salviamo Telejato” che ha accompagnato Pino Maniaci e la sua famiglia – che insieme a lui gestisce con grande dedizione l’emittente di Partinico – nei momenti più duri, quei momenti in cui sarebbe stato facile allentare la presa, mollare.

Sei canali per l’emittente antimafia più famosa nel mondo. Con l’avvenuto passaggio al digitale, i canali a disposizione sono diventata sei. Uno di questi sarà assegnato all’emittente con cui Pino Maniaci ha costituito il consorzio. Un altro sarà dedicato a tutte quelle voci definite “lo zoccolo duro dell’antimafia”: a Radio Siani, a Radio Aut e a chi come loro non ha mai smesso di denunciare i soprusi mafiosi, sarà regalato uno spazio di lavoro.

Occhi puntati su Partinico nell’interesse dei cittadini. Sul quarto canale verranno messi in onda i consigli comunali di Partinico: per tenere sotto controllo la politica locale e denunciare lo spreco inutile di denaro. Succede spesso, infatti, che durante i consigli non vengano discussi tutti i punti all’ordine del giorno. Le assemblee si protraggono fino a tarda notte; questo meccanismo fa scattare per i consiglieri il secondo gettone di presenza. In pratica a loro se tessi conviene che i consigli durino di più senza che venga rispettato l’interesse dei cittadini. Un ennesima dimostrazione di quanto l’informazione sul territorio possa essere utile concretamente al benessere della comunità.

Per i giovani, dai giovani. L’ultimo canale – il sesto è in fase di programmazione – ha già un suo nome: TeleJunior. Pino Maniaci ne è fiero, ce lo racconta con entusiasmo: «Sarà il canale dei giovani. Una collaborazione attiva tra Telejato e i Siciliani Giovani, che ospiterà le proposte di tutti quei ragazzi che vorranno formarsi sul territorio. Diventerà una scuola di giornalismo, un posto dove si impara a fare informazione vera sulle orme dell’insegnamento di Pippo Fava».

Sembrava che la piccola grande storia del telegiornale più lungo del mondo fosse sul punto di arrestarsi. Combattere contro la mafia e la corruzione per essere abbandonati dal governo: sembrava fosse questa la conclusione ultima di dieci anni di lavoro. Non è stato così.

Telejato, oggi insieme ad una pluralità di realtà, non ha mollato ed ora è diventata più forte di prima.

*tratto da www.liberainformazione.org


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