Il caso di Luigi Filippo Marinelli avrebbe diverse consonanze con quelli ormai noti di Aldrovandi, Cucchi, Ferrulli. A ripercorrerlo in questi giorni è il Fatto quotidiano.
L’uomo di 49 anni, con problemi psichici, è deceduto nel settembre dello scorso anno a Roma in seguito ad un fermo di polizia avvenuto presso l’abitazione in cui viveva con la madre.
L’intervento delle forse dell’ordine sarebbe avvenuto infatti in seguito alla richiesta della madre stessa a causa di una violenta lite per motivi economici scoppiata con il figlio. Stando alla testimonianza dei parenti presenti i primi agenti intervenuti sarebbero riusciti a calmare Luigi che a quel punto avrebbe tentato di uscire di casa. In seguito al tentativo di bloccarlo da parte delle forze di polizia l’uomo avrebbe reagito in maniera violenta e sarebbero stati chiamati i rinforzi per immobilizzarlo e ammanettarlo. Il tutto, però, secondo quanto riferisce il fratello in maniera troppo violenta tanto che il referto dell’autopsia riporterebbe 12 costole rotte, emorragia al fegato e lesione della milza. Spetterà ora al tribunale nel corso dell’udienza che si terrà a inizio gennaio 2013 decidere per l’archiviazione o per il rinvio a giudizio per 4 agenti e due infermiere del 118 intervenute quella stessa notte.