BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Lettera aperta al Partito Democratico

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E’ positiva la recente dichiarazione del segretario del Partito Democratico sull’esigenza di porre in atto azioni di radicale cambiamento di rotta nel servizio pubblico televisivo. Impegnati come siamo su questo fronte, di vitale importanza per la vita democratica stessa del paese, non solo condividiamo questa presa di posizione, ma rendiamo disponibili le risorse utili a questo fine, augurandoci di avere il contributo migliorativo e di partecipazione quanto più ampio possibile per l’arricchimento e l’affermazione della piattaforma sin qui elaborata per ridare La RAI ai cittadini *.

Come movimento di cittadinanza attiva abbiamo infatti dato vita ad una piattaforma progettuale che ha visto sinora l’adesione e il sostegno di numerosi personaggi e autorità del mondo della comunicazione, del giornalismo, della politica di tutte le estrazioni, della cultura e della società civile, insieme ad associazioni e movimenti del nostro paese **. Tutte le voci di consenso raccolte le abbiamo rese disponibili attraverso la rete internet *** (di seguito un esempio di sintesi del lavoro fatto, con estratti di alcune delle numerose interviste realizzate da un anno a questa parte http://www.youtube.com/watch?v=Bu3j63AFago ).

Esiste dunque una solida e qualificata base di partenza che necessita semplicemente di essere  condivisa a sostenuta da quanti vogliono il cambiamento reale che, per essere tale, deve realmente partire dal basso e rispondere in totale trasparenza agli interessi dei cittadini utenti. Quanto elaborato finora ha visto impegnate le migliori risorse possibili e confidiamo nell’adesione e condivisione di questo fondamentale percorso di rivendicazione civile da parte di tutte le forze autenticamente “progressiste” del paese. I cittadini entrano in Parlamento: insieme, tutte le migliori espressioni della società civile, per spingere il cambiamento. Questo il nostro obiettivo. Grazie

MoveOn Italia

* La RAI ai cittadini: Riforma e Leggi su Conflitto di Interessi e Antitrust

Davanti alla discussione sulla RAI di queste ore da parte dei partiti noi cittadini non possiamo più stare solo fermi a guardare. Incredibilmente in Italia si andrà alle prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un sistema di informazione da paese semi democratico. L’unica condizione possibile per noi cittadini questa volta deve essere l’inderogabile impegno da prendere da parte della politica nel far approvare in tempi brevi tre leggi basilari in un sistema democratico.

I PUNTI SU CUI SI BASA LA PROPOSTA DI RIFORMA

Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza editoriale del servizio pubblico.

1. Chiediamo il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.

2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province – l’Upi e Comuni – Anci) e 6 nominati dal Parlamento.

3.  Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.

5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.

CONFLITTO DI INTERESSI E ANTITRUST – Congiuntamente e in continuità con la proposta “La RAI ai cittadini”, MoveOn Italia è impegnata nella definizione delle linee guida per iniziative che incidano su due ulteriori temi di vitale importanza democratica: il conflitto di interessi e l’antitrust. Per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione questa riforma non può infatti prescindere da una netta e chiara separazione, definita per legge, tra l’esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E’ altresì necessario fissare limiti di concentrazione che un’unica società dei media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.

** Hanno aderito al percorso riformatore:

Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che tempo che fa”), Gianni Minà, Ugo Mattei (“Beni Comuni”), Giovanni Valentini, Alessandra Mancuso (portavoce “GIULIA” Giornaliste Unite Libere Autonome), Flavio Lotti (Tavola della Pace), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Lorella Zanardo (autrice de “Il corpo delle donne”), Sabina Guzzanti, Giulia Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di vita”), Paul Ginsborg, Michele Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto, Arturo di Corinto, Rossana Casale, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Luca Borgomeo, Linda Brunetta (ANART), Giovanna Koch (SCAT), Nicoletta Dentico (se non ora quando), Maurizio Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Marco Mele (Il Sole 24 Ore), Carlo Tecce (Il Fatto Quotidiano), Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna, Antonio Turri (Libera), Marino Sinibaldi (Radio Rai), Nino Criscenti, Annamaria Polidori;

Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Vincenzo Vita, Giuseppe Giulietti, Claudio Fava, Giuseppe Civati, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Sandro Gozi, Furio Colombo, Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Leoluca Orlando;

Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libera di Don Ciotti Roma, Libertà e Giustizia, A Sud, “100 autori”, “GIULIA” Giornaliste Unite Libere Autonome, Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, ANART, SCAT, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives, Tavola della Pace, Libera, I cittadini contro le mafie e la corruzione.


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