Nel corso della festa sono stati consegnati i premi di Articolo21 – Paolo Giuntella per la Libertà di Informazione a:
PLACIDO RIZZOTTO
“Mi rimane un sogno condiviso con altri familiari di sindacalisti uccisi in quel periodo: si deve riscrivere la storia di questi uomini che hanno lottato per costruire una nuova repubblica fondata sui lavoro sui diritti e sulla legalità”. Così Placido Rizzotto nipote del sindacalista ucciso nel 1948 ha voluto ricordare lo zio durante i Funerali di Stato celebrati quest’anno a Corleone. Premiamo Placido e con lui tutti coloro che da anni chiedono giustizia e verità per quegli uomini assassinati perché volevano migliorare la condizione di vita dei più oppressi e si ribellavano ad ogni forma di sfruttamento.
RADIO SIANI
Aveva appena compiuto 26 anni il giornalista napoletano Giancarlo Siani quando fu assassinato per le sue indagini sui crimini della camorra e sul perverso intreccio fra politica e criminalità. Radio Siani, l’emittente che porta il nome del cronista napoletano da anni, sul web, cerca di scardinare la cultura dell’arroganza, dell’indifferenza e dell’omertà. “Comunica, Denuncia, Partecipa” è il loro motto. “Informazione libera, recupero sociale, diffusione della cultura della legalità” i valori che li guidano. Una radio libera in territorio di camorra.
LUCIA UVA
Giuseppe Uva è morto in circostanze ancora da chiarire il 14 Giugno 2008 nella Caserma dei Carabinieri di via Saffi a Varese. La sorella Lucia da allora ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità. Lucia, insieme a Patrizia Aldrovandi, Ilaria Cucchi e Domenica Ferrulli, sono donne che hanno lottato e tuttora lottano per sapere chi e perchè ha portato via loro figli, fratelli, mariti. Hanno mostrato pubblicamente i volti insanguinati dei loro cari vittime di abusi di potere e manifestando contro una legge bavaglio che rischierebbe di compromettere i relativi processi. Una forza e un coraggio esemplari.
IL CASALESE
Arnaldo Capezzuto, Ciro Pellegrino, Massimiliano Amato, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Vincenzo Senatore. Nove giornalisti, tutti precari hanno danno vita ad un libro-inchiesta che ha svelato minuziosamente la rete di interessi e commistioni tra la politica e i clan camorristici. Un’opera collettiva che disegna scenari inquietanti e pesanti contiguità tra criminalità, politica ed economia… Abbiamo deciso di premiarli perchè oltre al prezioso lavoro di inchiesta non si sono piegati alle tante minacce e intimidazioni.
CAMPAGNA LASCIATECIENTRARE
I centri di identificazione ed espulsione sono strutture pensate per trattenere temporaneamente gli stranieri. La campagna di mobilitazione LasciateCIEntrare ha avuto il merito di svelare all’attenzione dell’opinione pubblica e dei media – anche se troppo pochi hanno raccolto l’appello – la realtà di un sistema di vera e propria detenzione amministrativa connotata dalla negazione del rispetto della dignità umana, luoghi nei quali i giornalisti non potevano entrare. La loro è stata una battaglia ammirevole per la difesa dei diritti civili e dell’art.21 della Costituzione.
OTTAVIA PICCOLO
Un’artista da sempre sensibile ai temi sociali e impegnata nelle battaglie civili e che ha compiuto una scelta di grande valore: lavorare in teatro ad opere dal profondo senso civile e politico. Così è stato con “Processo a Dio” sulla tragedia dell’Olocausto e sugli interrogativi che quella piaga della storia lascia aperti. Così è stato nel restituire al pubblico con passione e rigore la verità su Anna Politkovskaja, una giornalista uccisa per colpire la libertà di stampa.