“L’Italia dei Valori difende il ruolo della magistratura di Taranto e ne condivide totalmente l’operato sulla vicenda dell’Ilva. L’IdV, da sempre a fianco dei lavoratori, è consapevole che l’unico modo per non arrivare a questo punto era quello di investire in tecnologie e processi produttivi tali da non inquinare e non mettere in pericolo la vita dei lavoratori dell’Ilva, l’indotto e l’intera collettività tarantina. Sosteniamo, quindi, la protesta dei lavoratori e la loro battaglia per la difesa del posto di lavoro, innanzitutto nei confronti dell’azienda che deve fare ciò che non ha mai fatto in tutti questi anni: la famiglia Riva deve investire una minima parte degli enormi profitti per bonificare l’ambiente e mettere in sicurezza gli impianti, rendendo così compatibile la fabbrica con il territorio”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, il Presidente del Gruppo italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, e il responsabile nazionale Lavoro e Welfare, Maurizio Zipponi. “Siamo a fianco dei lavoratori nel denunciare la colpevole indifferenza delle istituzioni preposte, che – aggiungono – da anni svolgono il monitoraggio ambientale e non hanno mai agito per pretendere realistici piani di bonifica e di messa in sicurezza. Riteniamo che il protocollo d’intesa raggiunto dai Ministeri interessati, dalla Regione Puglia, dal Comune e dalla Provincia di Taranto è un primo importante passo, ma non basta. E’ necessario che l’azienda ottemperi alle disposizioni decise dalla magistratura, con precise garanzie fideiussorie e pesanti sanzioni nel caso non rispetti tempi e tecnologie concordate per eliminare quei veleni che l’Ilva riversa ogni giorno nell’ambiente. I lavoratori di Taranto hanno il diritto, sancito dalla Costituzione, di poter lavorare senza mettere a rischio ogni giorno la propria vita e quella delle proprie famiglie, tutto il territorio deve essere tutelato sotto il profilo ambientale e sanitario. L’azienda deve rispondere delle proprie responsabilità partendo immediatamente con i lavori di bonifica, mentre il procedimento penale deve fare il suo corso. Il Governo – concludono Belisario e Zipponi – faccia per intero la propria parte per evitare che al disastro ambientale si aggiunga anche quello sociale”.