di Nadia Redoglia
Il massacro “Diaz” fu crimine contro l’umanità. Avvenne a Genova (Italia, Stato membro Eu) in tempo di pace dell’anno 2001 d.C. La carneficina fu opera d’agenti e funzionari dello Stato contro cittadini inermi
Quanto agli “agenti” (nel senso proprio di coloro che a-g-i-r-o-n-o con manganelli, calci, pugni, sputi, insulti triviali ecc.) è intervenuta impunibilità da “prescrizione di reato”. Ciò la direbbe già lunga in fatto di come stiamo messi a “certezza della pena”. I soggetti condannati dalla nota sentenza (finalmente) d’ultimo grado sono stati riconosciuti colpevoli in quanto, all’epoca, responsabili di quelle “forze S.S.” (Sicurezza Stato).
Delle due l’una: a) ‘sti responsabili diedero carta bianca ai loro uomini b)hanno loro impartito ordini ben precisi, assolutamente però disattesi.
Nel caso a): quali responsabili, come potevano ignorare che ‘sti qua erano picchiatori sanguinari macellai dato che i responsabili ben devono conoscere i loro uomini (e ci mancherebbe pure che così non fosse!) e ciò nonostante hanno dato loro “libero arbitrio”?
Nel caso b): quali responsabili avrebbero dovuto immediatamente sottoporre gli “insubordinati” alle più severe sanzioni disciplinari. Il caso b) non s’è verificato.
In compenso nei lunghissimi anni trascorsi dalla mattanza i responsabili sono stati elevati sempre più di grado fino a occupare i vertici massimi: regolare dato che nel frattempo hanno ottenuto successo nel portare a termine azioni investigative importanti e delicate. Bravi. Se fossero stati invece subito condannati e interdetti, qualcun altro (certamente altrettanto bravo ché ne abbiamo mica pochi, come giustamente fa anche notare il ministro Cancellieri!) avrebbe portato a termine quelle operazioni importanti e delicate.
Dunque, perché il ministro, intervistata sulla sentenza, ha dichiarato che, per quanto sia giustissimo che chi sbaglia deve pagare, (proprio) con quelli là “perdiamo alcuni tra i nostri uomini migliori”?
Migliori?! Noi si spera proprio che arrivi di meglio, ma siccome “più migliori” è erroraccio da matita blu, si sperava che il dicastero responsabile delle assunzioni conoscesse, prima ancora del significato linguistico, il “significante” etico/estetico del contenuto di quel termine.